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Torino
24 Maggio 2025 - 12:01
Un lenzuolo bianco steso sul balcone di Palazzo Civico, in pieno centro a Torino, a pochi passi da piazza Castello. Nessuna scritta, nessun simbolo. Solo un drappo bianco, come un sudario, come quelli che a migliaia coprono corpi innocenti sotto le macerie della Striscia di Gaza. Anche la Città di Torino ha aderito ufficialmente alla campagna “24 maggio – 50.000 sudari per Gaza”, un'iniziativa collettiva che attraversa città italiane e non solo, nata per accendere i riflettori sul dramma umanitario in corso e chiedere – con forza e silenzio – la fine del conflitto israelo-palestinese.
A spiegare il senso del gesto è il sindaco Stefano Lo Russo, che non usa mezze parole:
“Non possiamo restare indifferenti davanti a questo conflitto. Gli attacchi criminali del 7 ottobre, così come il dramma degli ostaggi, hanno segnato una ferita profonda in Israele. Così come, ogni giorno, a Gaza, continuiamo ad assistere a sofferenze indicibili che ci interrogano nel profondo delle nostre coscienze”.
Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo
Il lenzuolo bianco, esposto da questa mattina sulla facciata del municipio, non è solo un segno di cordoglio, ma un atto pubblico e visibile con cui l’amministrazione intende richiamare l’attenzione nazionale e internazionale su un conflitto che da mesi insanguina il Medio Oriente.
“Quello di oggi – aggiunge il sindaco – è un gesto simbolico con cui vogliamo accendere i riflettori su un dramma umanitario, auspicando al più presto la fine del conflitto. Tolta la parola alle armi, potremo concentrarci sull’aiuto alla popolazione e sulla ricostruzione delle città e dei territori palestinesi”.
L’amministrazione comunale si dice pronta a fare la propria parte non solo sul piano simbolico, ma anche pratico: “Come Comune, anche attraverso l’Anci, siamo pronti a mettere in campo tutto l’aiuto necessario”, conclude Lo Russo.
Torino, dunque, si unisce al grido silenzioso di decine di altre città. E lo fa senza slogan, senza schieramenti, ma con la potenza di un gesto semplice e universale: un lenzuolo bianco al vento, che racconta la fragilità umana e il bisogno urgente di pace.
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