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23 Maggio 2025 - 01:30
Gaza, Ravinale contestata a Chivasso: Potere al Popolo attacca
È una serata densa di emozioni, contenuti e polemiche quella di mercoledì 21 maggio a Chivasso. Ma la sala consiliare, gremita di cittadini e militanti, è anche il teatro di un cortocircuito tutto interno alla galassia della sinistra, che sull’apartheid israeliana si trova a condividere il palco ma non il giudizio politico. E lo strappo, alla fine, arriva puntuale: un comunicato di fuoco di Potere al Popolo attacca duramente promotori e partecipanti dell’incontro “Voci da Gaza”.
L’iniziativa, organizzata da Sinistra Italiana, Alleanza Verdi Sinistra e Sinistra Ecologista Chivasso, voleva essere un momento di riflessione collettiva sul massacro in corso nella Striscia di Gaza. Sul palco, relatori d’eccezione: Paola Rivetti, docente alla Dublin City University, esperta di politica mediorientale; Alex A. del movimento BDS Torino; Enrico Vigna, della Comunità di Solidarietà con la Palestina, con il suo progetto sui disegni dei bambini di Gaza; e Alice Ravinale, capogruppo di AVS in Regione Piemonte. A moderare Frediano Dutto, segretario del circolo chivassese di Sinistra Italiana.
L’intento, come ribadito dal volantino, era chiaro: “Sensibilizzare, informare e promuovere solidarietà attiva”. Il contenuto c’era. Le testimonianze, pure. Il dolore di Gaza è arrivato forte e nitido tra le pareti istituzionali del municipio. Ma per qualcuno — e quel qualcuno ha un nome: Potere al Popolo — tutto questo non basta. Anzi, suona come una “copertura”.
Poche ore dopo la fine dell’incontro, Potere al Popolo diffonde un comunicato durissimo. Senza troppi giri di parole: “Ennesima iniziativa di copertura e di facciata per mascherare l’ipocrisia politica di SE e AVS, addomesticati dal PD”. E poi l’affondo: “Il loro compromesso non si ferma nemmeno davanti a 54 mila morti ammazzati e a un genocidio”. Nel mirino ci finiscono tutti: Alice Ravinale, ma anche Fabrizio Debernardi, assessore della giunta Castello, e la consigliera comunale Veronica Davico. Il segretario Dutto, pur solo moderatore, non viene risparmiato. Il motivo? L’accusa è quella di doppiezza: “Predicano solidarietà alla Palestina ma sono alleati, a livello locale e nazionale, con un Partito Democratico che, per convenienza, tace o minimizza sulle responsabilità di Israele”.
Un’accusa che scotta, e che spezza il fragile equilibrio tra una sinistra che ancora cerca convergenze e una sinistra che, come quella di Potere al Popolo, si vuole radicalmente alternativa.
L’intervento della professoressa Rivetti ha fornito una cornice geopolitica e storica ampia e puntuale. Alex A. ha illustrato le campagne BDS con energia e passione, invitando le istituzioni italiane a una “presa di posizione netta” contro l’apartheid israeliana. Enrico Vigna ha strappato emozioni sincere mostrando i disegni dei bambini di Gaza, tra bombe, taniche d’acqua e occhi grandi pieni di paura.
Poi, la parola è passata ad Alice Ravinale, che ha ricordato mozioni, ordini del giorno e interrogazioni presentate in Regione. Ma il suo intervento, per Potere al Popolo, “strideva con l’ipocrisia di chi ha organizzato l’iniziativa”. E quando è stato il momento del dibattito col pubblico, la sala si è scaldata. Attivisti di Potere al Popolo hanno preso parola. Hanno denunciato l’inerzia della giunta Castello, il silenzio protratto sul gemellaggio con Bethlehem, l’assenza di prese di posizione chiare. Il dito, idealmente, era puntato su tutti i rappresentanti di sinistra che in questi mesi “non hanno fatto nulla per spingere la maggioranza a esprimersi”. E soprattutto, che non hanno rotto con il PD.
Il nocciolo dello scontro è tutto qui. Per Potere al Popolo, la politica non può più permettersi compromessi quando si tratta di genocidi. La loro è una posizione netta, radicale, intransigente. Ma anche pericolosa per chi cerca di costruire alleanze amministrative o di incidere nei consigli comunali o regionali. E il paradosso si fa beffardo: chi parla di Palestina, ma resta al governo con chi tace, è corresponsabile. “Se la politica è fatta di compromessi — si legge in un comunicato diffuso dal movimento — fino a che punto si può scendere a patti? Per SE e AVS, 57 mila morti sono una soglia tollerabile?”
Il comunicato si chiude con un appello alla coerenza e alla militanza dal basso. Ma è anche un atto di accusa contro una politica che, secondo Potere al Popolo, è ormai diventata solo gestione del potere e calcolo. Il riferimento alla petizione comunale lanciata nelle scorse settimane è l’ennesimo tentativo di spostare il dibattito nelle piazze, nei quartieri, tra la gente. Dove la resistenza palestinese — a detta del movimento — “diventa anche la nostra resistenza contro l’oppressione interna dei nostri governi occidentali”.
Ieri sera, mercoledì 21 maggio, abbiamo assistito all'incontro pubblico intitolato "Voci da Gaza", organizzato da Sinistra Ecologista e Alleanza Verdi Sinistra presso la Sala Consiliare di Chivasso.
All'iniziativa si sono susseguiti gli interventi di esperti e attivisti che hanno relazionato in merito al contesto di genocidio e apartheid imposto da Israele, stimolando l'azione collettiva accanto alla resistenza del popolo palestinese. Sono intervenut*:
Paola Rivetti, prof.ssa associata presso la Dublin City University, esperta di politica mediorientale;
Alex A., attivista di BDS Torino, movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni in contrasto all'apartheid israeliana;
Enrico Vigna, di COM.SOS, che ha presentato "Voci dei bambini di Gaza attraverso i loro disegni"
Il contributo portato dai tre relatori presenti al tavolo ha reso l'iniziativa di indubbio valore, interesse divulgativo e informativo rispetto al tema della resistenza del popolo palestinese e delle modalità entro cui noi tutt* possiamo adoperarci per contrastare l'apartheid, la violenta azione criminale, coloniale e genocida dello stato sionista di Israele. I temi, le testimonianze e le questioni affrontate hanno ulteriormente avvicinato la coscienza dei/delle partecipanti rispetto al genocidio a Gaza, alla pulizia etnica e alle violenze di ogni tipo, perpetrate da oltre 77 anni dallo stato criminale di Israele, contro il popolo palestinese. La prof.ssa Rivetti e Alex A. di BDS hanno anche ricordato di come sia necessaria una netta presa di posizione politica, anche all'interno delle sedi istituzionali – consigli comunali, regionali e in parlamento – per denunciare il genocidio in corso a Gaza, riconoscere lo Stato di Palestina e condannare lo stato sionista di Israele per l'interminabile lista di violazioni ai diritti umani. Quella che, infatti, si millanta essere l'unica democrazia del Medioriente, in realtà rappresenta lo stato più impunito della storia.
Senza nulla togliere al valore della serata, purtroppo tutto ciò strideva con l'ipocrisia di chi ha organizzato questa iniziativa. L'ultimo intervento al tavolo è stato quello di Alice Ravinale, consigliera regionale in quota Alleanza Verdi Sinistra, che ci ha tenuto a elencare le iniziative e le presunte e quanto mai tardive "mobilitazioni" politiche intraprese sulla questione dal suo gruppo, dal locale al nazionale. Successivamente, a margine del tavolo, c'è stato l'intervento del Comitato per la Pace di Chivasso, che ha ricordato il gemellaggio di Chivasso con Bethlehem e il loro tentativo di aprire un corridoio umanitario. A quel punto, appena si è aperto il dibattito con il pubblico, non abbiamo potuto esimerci dall'intervenire per denunciare tutta l'ipocrisia degli organizzatori che, diversamente da quanto raccontato dalla Ravinale, sia a livello nazionale che locale sono alleati con il PD, che di fatto non potendosi esprimere per le sue complicità con Israele, addomestica al silenzio AVS e Sinistra Ecologista. Proprio a Chivasso è emblematico che in 18 mesi di genocidio a Gaza e 15 mesi da quella lettera scritta da Hanna Hanania non sia stata spesa una parola in solidarietà con Bethlehem dagli esponenti che siedono in maggioranza, in particolare dall'assessore Fabrizio Debernardi e dalla consigliera Veronica Davico in quota Sinistra Ecologista. Nemmeno un'azione per spronare la maggioranza di cui fanno parte a esprimersi, perché questo avrebbe voluto dire contrastare la volontà del sindaco e di tutto il PD, con il conseguente rischio di mettere in crisi l'alleanza al governo della città e le loro poltrone. Se la politica è fatta di compromessi, fino a che punto sono disposti a scendere a compromessi? Per SE e AVS, oltre 57 mila morti ammazzati da Israele, con la complicità di tutti i governi occidentali, compreso il nostro, sono una soglia di compromesso tollerabile?
L'iniziativa organizzata da loro ieri sera è chiaramente l'ennesima operazione di copertura e di facciata, nemmeno tanto per alleggerirsi la coscienza, che dalle loro espressioni sembrerebbe pesare di complicità, ma più che altro per provare ancora a porsi come unici interlocutori di sinistra nell'impacciato tentativo di nascondere il loro immobilismo e la loro responsabilità politica votata all'inazione. La loro politica di vergognosi compromessi, infatti, rappresenta plasticamente quella che negli ultimi trent'anni ci ha portato a sacrifici, lacrime e sangue e all'attuale crisi sociale che le classi popolari stanno vivendo, dovendo resistere all'oppressione interna di tagli alla spesa sociale. Per questo noi ci schieriamo da sempre accanto alla resistenza del popolo palestinese, perché ci insegna a resistere, con estrema dignità, alla più violenta e genocida repressione sionista, nonostante le bombe che continuano a cadere dal cielo. Per questo saremo sempre contro gli oppressori di Israele, contro l'oppressione interna dei nostri governi occidentali e l'ipocrisia di chi scende a compromessi come il PD e suoi satelliti.
Abbiamo quindi di nuovo citato le istanze della nostra petizione comunale, per ribadire che decine e centinaia di cittadine e cittadini, con il loro sostegno e la loro firma, vogliono far sapere che anche Chivasso sa da che parte stare: Palestina libera dal fiume fino al mare!
Potere al Popolo
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