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L'erba incolta è pericolosa: strade, pedoni e ciclisti diventano invisibili

Il verde incolto trasforma le intersezioni in trappole: colpa dei tagli ai bilanci, non si riesce più nemmeno a sfalciare. Biserni: “Situazione assurda e pericolosa, chi deve intervenire?”

Strade invisibili

Strade invisibili, erba alta e incroci pericolosi: la denuncia dell’Asaps sui rischi per ciclisti e motociclisti

Non servono curve cieche o pioggia battente per mettere a rischio la vita di chi si muove sulle strade italiane: oggi basta un prato incolto, una rotatoria abbandonata, un incrocio soffocato dall’erba. La denuncia arriva forte e chiara dall’Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, che lancia l’allarme: “L’erba alta, frutto della mancata manutenzione stradale, sta diventando una delle nuove insidie per automobilisti, ciclisti e motociclisti.”

Il presidente Giordano Biserni non usa mezzi termini: “Siamo all’assurdo. I tagli impediscono il taglio dell’erba. È una spirale pericolosa e colpevole, che nasce dai fondi sempre più risicati delle amministrazioni pubbliche.” Lo sfalcio dell’erba, un tempo attività ordinaria e ciclica nella gestione del territorio urbano ed extraurbano, oggi è diventato un’eccezione. I bilanci sono al collasso, e tra le prime voci a saltare c’è proprio la manutenzione del verde lungo le carreggiate. Il risultato? “Foreste spontanee” che si sviluppano ai bordi di strade provinciali, statali, comunali. E che mettono in pericolo la vita di chi guida.

Particolarmente colpiti, secondo Asaps, sono ciclisti e motociclisti, già utenti vulnerabili per definizione. Quando ci si avvicina a un incrocio e la visuale è ostruita da cespugli cresciuti a dismisura, ogni stop diventa un rischio, ogni attraversamento un salto nel buio. I segnali stradali spariscono, i catarifrangenti vengono inghiottiti dalla vegetazione, le linee di demarcazione si confondono. Il pericolo non è teorico: secondo i dati Asaps, molti incidenti avvengono proprio in queste condizioni, quando chi sopraggiunge non può vedere e chi arriva è completamente coperto.

Erba alta

Questa emergenza si inserisce in un quadro più ampio di cronica disattenzione alla manutenzione ordinaria, che non riguarda solo buche e asfalto deteriorato, ma anche segnaletica, fossi, barriere e, appunto, sfalcio dell’erba. Eppure, come sottolinea Biserni, “basterebbe poco per prevenire situazioni gravi. La manutenzione non è un optional. È sicurezza, è prevenzione. È rispetto per chi viaggia.”

Il paradosso denunciato dall’Asaps risiede proprio nella concatenazione dei tagli: meno risorse significa meno interventi, e meno interventi si traducono in un aumento del rischio stradale, che a sua volta comporta costi sociali, sanitari ed economici ben superiori al risparmio ottenuto. La politica, locale e nazionale, sembra cieca di fronte a questo effetto domino, ma la realtà è evidente a chiunque prenda la macchina o la bici: bastano pochi chilometri in provincia per vedere incroci abbandonati alla giungla, con l’erba che sovrasta persino i cartelli.

La richiesta dell’Asaps è chiara: ripristinare la regolarità degli sfalci, soprattutto nelle intersezioni a raso e nelle zone di elevato passaggio. L’associazione chiede anche un censimento degli incroci critici, un fondo speciale per la manutenzione urgente e una campagna di sensibilizzazione rivolta agli enti gestori delle strade. “Non possiamo più accettare – conclude Biserni – che una rotatoria diventi un punto cieco, o che uno stop sia nascosto da un cespuglio. Sono negligenze che uccidono.”

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