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Docente morde uno studente durante una lite: per il giudice è legittima difesa

L’episodio, ripreso con un cellulare in aula, risale a una lite scoppiata dopo il rifiuto di un permesso per andare in bagno

Docente morde uno studente durante una lite

Docente morde uno studente durante una lite: per il giudice è legittima difesa (foto di repertorio)

Fu un morso, ma anche – secondo il tribunale – una reazione istintiva di difesa personale. È stato assolto il professore precario dell’Istituto tecnico Arimondi-Eula di Racconigi, accusato di lesioni personali e abuso dei mezzi di correzione dopo aver morsicato un alunno al termine di un litigio avvenuto in classe.

La vicenda risale al 2022 e ha come scenario una scuola superiore cuneese, dove l’insegnante, all’epoca al suo anno di prova, era in servizio in una classe del corso di meccanica dell’Itis. Il diverbio con lo studente – documentato da un video girato con un cellulare – sarebbe scoppiato dopo il rifiuto del docente a concedere il permesso per uscire dall’aula.

Secondo la ricostruzione fornita in aula, il ragazzo stava cercando di andarsene comunque, ed è a quel punto che sarebbe avvenuto il contatto fisico culminato con il morso. “Una reazione quasi inconsapevole, dettata dal tentativo di allontanamento del ragazzo e da un istinto di autodifesa”, ha dichiarato il professore durante il processo.

Lo studente, che ha mostrato in aula i segni del morso, ha confermato che non si trattava della prima volta in cui veniva bloccato in modo energico. Tuttavia, la famiglia non ha mai sporto querela, e questo elemento è stato decisivo nel determinare l’esito giudiziario.

La Procura di Cuneo, pur stigmatizzando il comportamento del docente come “gesto lesivo e volontario”, ha riconosciuto l’improcedibilità dell’accusa di lesioni, in assenza di una denuncia formale da parte della parte offesa. Il pubblico ministero aveva pertanto chiesto l’assoluzione.

Nel frattempo, il docente – già giudicato inidoneo al ruolo dal comitato scolastico durante l’anno di prova – era stato destituito dall’ufficio scolastico regionale. Oggi, tuttavia, insegna con un incarico temporaneo in un altro istituto della provincia di Cuneo.

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