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Scuolabus a San Mauro: è scontro su chi ha reso possibili gli aiuti

A distanza di quasi un mese, Paola Antonetto torna all'attacco del suo alleato "ambiguo" e rivendica la paternità della mozione. Il referendum di inizio giugno? "Andrò a votare"

Scuolabus a San Mauro: è scontro su chi ha reso possibile gli aiuti alle scuole

Carosso e Antonetto

Una mozione difficile, nata dal confronto in Consiglio comunale tra diversi esponenti, ma con qualche ombra sulla sua genesi. A distanza di circa un mese dal provvedimento con cui il Comune ha provato a mettere una pezza al taglio del servizio gite dello scuolabus, il tema ritorna al centro dell'attenzione a San Mauro Torinese.

Paola Antontetto, consigliere comunale di FdI e una delle firmatarie della mozione per il ripristino del servizio, ha voluto fare chiarezza sull'iter che ha seguito il provvedimento.

Il pulmino, infatti, non poteva essere riportato a 4 giorni a settimana per le gite in base al nuovo contratto stipulato dal Comune, in quanto la spesa per il servizio doveva essere finanziata da "entrate di bilancio certe" e non da eventuali avanzi di denaro pubblico. Avanzi che però oggi ammontano a quasi 2 mln di euro: almeno in parte verranno usati per erogare aiuti alle scuole e alle famiglie. Così facendo, l'aggravio per le gite sulle tasche dei genitori sanmauresi dovrebbe scendere, compensando eventuali spese aggiuntive per il noleggio di bus privati. La mozione è stata quindi modificata in tal senso, essendo impossibile il ripristino in toto del servizio.

Ma di chi è la "paternità" (o "maternità") del provvedimento? Di Riccardo Carosso, consigliere della lista Due Ponti che ha anticipato l'idea di erogare degli aiuti finanziati con l'avanzo di bilancio al nostro giornale, o di altri membri della minoranza che hanno effettivamente firmato la mozione, pur da emendare, come Antonetto?

Paola Antonetto

Consigliere Antonetto, partiamo dall'inizio: quali sono stati i passaggi per giungere a quella soluzione?

È molto semplice. Quando abbiamo presentato la mozione in Consiglio per la prima volta (il 31 marzo, ndr), faccio presente che Carosso ha votato contro di noi, contro quella mozione. Si era "complimentato" della scelta di tagliare il servizio scuolabus con la maggioranza, dicendo che per una volta la maggioranza "aveva il coraggio di fare delle scelte politiche" e che "i revisori dei conti sarebbero stati contenti". 

Sì, mi ricordo di quel passaggio. Salvo però, da parte di Carosso, cambiare idea strada facendo, prima del Consiglio successivo.

Ma c'è dell'altro, prima. Il 31 marzo non aveva fatto nessuna menzione di poter trovare una soluzione condivisa o una sua proposta.

È arrivata poi dopo, informalmente, in un'intervista al nostro giornale.

Sì, ma senza nulla togliere ai giornali, un consigliere comunale prima di dare la notizia a un giornalista, o magari in contemporanea, non può mettere a disposizione l'idea di chi può effettivamente andare a cambiare le cose? Perché sennò è aria fritta. È come se io ti parlassi di una modifica al piano regolatore e poi in Commissione consiliare non la proponessi.

C'è stata qualche interlocuzione tra voi, come Fratelli d'Italia, e Carosso prima della seduta in cui si è parlato dello scuolabus?

No, zero.

Avreste voluto un'interlocuzione maggiore con lui?

Mah. Io le interlocuzioni le ho con le persone che hanno una posizione chiara e ben definita. Con le persone che tengono i piedi in due scarpe, o come quelli che quando guidano non capisci in che corsia stiano e stanno in mezzo, io non ci sto. Con loro non devo dire nulla. Parlo con le persone che sono chiare su chi sono, cosa fanno e dove vogliono andare. O forse Carosso lo sa fin troppo bene cosa vuole fare...

Ti riferisci alle "ambiguità" di cui l'hai accusato più volte?

Non voglio annoiare i lettori, ma la gente le cose le vede. Magari Carosso sa cosa vuole fare, ma maldestramente e rocambolescamente cerca di nasconderlo. Tutti sanno che Carosso è "più di là che di qua", più con la maggioranza che non con l'opposizione. Le stesse insegnanti sono rimaste stupite delle affermazioni di Carosso nel Consiglio comunale prima e in quello dopo. Le persone non si possono "prendere per i fondelli". Quella proposta, quando si è trattato di modificare la mozione, non l'ha neanche costruita lui: al tavolo c'eravamo io, Vallino, Bongiovanni e Lazzarini.

Cambierei invece argomento. Siamo ormai vicini ai referendum dell'8 e 9 giugno. Qualche tempo fa, Ignazio La Russa ha invitato in quelle date a non andare a votare. Cosa ne pensi di quell'affermazione?

Penso che in questo Paese ognuno sia libero di pensare e dichiarare cose legittime. Di certo non vado a limitare la libertà di qualcun altro: ognuno ha il suo pensiero. A me non sembra che lui abbia detto proprio quello, però poteva essere interpretato in quel modo.

Tu l'8 e il 9 giugno andrai a votare?

Io non ho nessun problema a dirlo: mi recherò alle urne. Poi, nel segreto della cabina elettorale, farò le scelte che riterrò opportune.

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