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20 Maggio 2025 - 17:07
Allarme Pfas a Chivasso: rischi per la salute pubblica e falde acquifere in pericolo, ma la Regione resta sul vago
Il Movimento 5 Stelle ha acceso i riflettori su una questione ambientale che riguarda da vicino la discarica di Chivasso e la sicurezza delle acque del territorio: tracce di PFAS, sostanze perfluoroalchiliche altamente persistenti e potenzialmente pericolose, sono state rilevate nei percolati di numerose discariche piemontesi, comprese quelle della Città Metropolitana di Torino. A Chivasso, in particolare, la presenza di PFOS – tra le più temute tra queste sostanze – è stata riscontrata anche in campioni di acqua potabile e da potabilizzare, con valori pari a 0,04 µg/L. Sebbene sotto i limiti previsti dal D.Lgs. 18/2023, il dato ha suscitato preoccupazione, soprattutto in relazione alla natura bioaccumulabile dei PFAS.
Il consigliere regionale Alberto Unia ha dunque presentato in Consiglio regionale una interrogazione a risposta immediata, per chiedere alla Giunta quali azioni intenda adottare per affrontare in modo strutturale la gestione del percolato e della sua contaminazione. Al centro dell’intervento anche le criticità del percolatodotto attivo dal 2021, costato circa 5 milioni di euro, ma oggetto di problemi tecnici, gestionali e ritardi autorizzativi.
Unia ha evidenziato come, a fronte delle preoccupazioni crescenti della cittadinanza e dell’esigenza di tutela della salute pubblica e dell’ambiente, le risposte fornite siano state generiche e insoddisfacenti. “Non possiamo aspettare che diventi un’emergenza conclamata per agire – ha dichiarato –. È tempo che la Regione si doti di strumenti efficaci e trasparenti per evitare che sostanze pericolose contaminino le nostre falde”.
Controlli sull'acqua a Chivasso
Nel frattempo, sul fronte della sicurezza idrica, sono proseguiti i controlli nelle scuole chivassesi, dopo che nelle scorse settimane era stata rilevata una lieve contaminazione da batteri coliformi nella scuola primaria “Mazzucchelli”. Dopo la sanificazione dei filtri rompigetto, sia la società Vivenda, che gestisce il servizio mensa, sia il Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino, hanno attestato la conformità dei parametri, ripristinando l’uso alimentare dell’acqua.
Analisi approfondite hanno riguardato anche gli altri plessi scolastici cittadini. In particolare, nella scuola dell’infanzia di Betlemme era emerso un lieve superamento del ferro (241 µg/L contro il limite di 200), probabilmente dovuto allo stallo dell’attività scolastica nei giorni festivi. Anche in questo caso, l’acqua è stata temporaneamente sostituita con bottiglie naturali. Le ultime analisi hanno confermato il rientro dei parametri alla normalità.
Un quadro in chiaroscuro, dove alla preoccupazione per la presenza di contaminanti si affianca la necessità, sempre più urgente, di pianificare una gestione chiara, trasparente e preventiva delle criticità ambientali e sanitarie.
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