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Caos parcheggi a Torino: polemiche sulle minicar e sulla credibilità delle istituzioni

Una nota errata diffusa da GTT ha generato caos tra i possessori di minicar. Poi il Comune chiarisce: “Nessuna novità, le minicar restano esentate dal pagamento sulle strisce blu”. Ma resta l’imbarazzo per una comunicazione istituzionale confusa e incoerente

Caos parcheggi a Torino

Caos parcheggi a Torino: errore di comunicazione solleva polemiche sulle minicar e sulla credibilità delle istituzioni

Un annuncio, una rettifica, una valanga di confusione. È bastata una comunicazione errata per trasformare la questione del parcheggio delle minicar a Torino in un caso di malgestione informativa. Tutto è iniziato quando GTT, il Gruppo Torinese Trasporti, ha diffuso una nota che annunciava l’introduzione del pagamento della sosta per le minicar sulle strisce blu cittadine. Una decisione che, se confermata, avrebbe rappresentato una vera e propria rivoluzione per i tanti torinesi che usano queste microvetture per muoversi in città con praticità e costi ridotti.

Ma a poche ore dalla diffusione, e dopo che sui social si erano già scatenate polemiche, proteste e richieste di chiarimento, ecco arrivare il dietrofront. Il Comune di Torino, con una nota ufficiale, smentisce tutto, parlando di comunicazione “errata” e rassicura: le minicar continueranno a godere dell’esenzione dal pagamento nelle aree di sosta a pagamento. Fine della storia? Non proprio.

L’episodio ha lasciato strascichi amari. In molti si chiedono come sia stato possibile che una comunicazione di tale impatto sia stata pubblicata senza verifiche, né coordinamento tra GTT e Palazzo Civico. Una svista? Una fuga in avanti? O il segnale di una macchina amministrativa che fatica a parlare con una voce sola? In una città come Torino, dove la mobilità urbana è un tema sensibile e delicato, ogni parola conta. E ogni errore si traduce in smarrimento, sfiducia, disagio concreto per migliaia di utenti.

Le reazioni dei cittadini non si sono fatte attendere. «Un giorno ti dicono che devi pagare, quello dopo che era uno sbaglio. Ma noi come dobbiamo comportarci?», si lamenta un residente della zona Crocetta. Un altro aggiunge: «Servirebbe più attenzione, la gente organizza le proprie giornate anche in base a queste informazioni. Non si può improvvisare così». Le minicar, infatti, sono una realtà sempre più diffusa tra giovani, anziani e pendolari: compatte, agili, parcheggiabili ovunque, spesso scelte proprio per evitare i costi eccessivi del parcheggio tradizionale.

Il caso è rientrato, ma il danno di immagine resta. E con esso un interrogativo sempre più pressante: quale credibilità hanno oggi le comunicazioni ufficiali, se possono essere smentite nel giro di poche ore?. È tempo che le istituzioni — GTT, Comune e assessorati competenti — si interroghino non solo sulla sostanza delle decisioni, ma anche sulla forma con cui vengono trasmesse alla cittadinanza. Perché, come insegna questa vicenda, una frase mal scritta può avere lo stesso peso di una delibera. E creare scompiglio non meno di una nuova tassa.

In attesa che il sole torni a splendere sulle minicar torinesi, resta l’ombra di una gestione comunicativa che ha bisogno urgente di manutenzione.

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