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Costume e Società

“La mia voce contro il silenzio” – Giulia Mei, musica e coraggio per cambiare il mondo

Dalla Sicilia al Cap10100 di Torino, passando per il Primo Maggio e i grandi festival: la cantautrice Giulia Mei canta le ferite e le rinascite di una generazione che non vuole più restare in silenzio

La cantautrice al Cap10100 di Torino

Giulia Mei

In un tempo dominato da notifiche incessanti, ritmi frenetici e parole che spesso si perdono nel rumore, la musica resiste come uno dei pochi linguaggi capaci di unire davvero. Non semplice intrattenimento, ma forma viva di espressione sociale, mezzo attraverso cui si raccontano le ferite e le speranze, la rabbia e la rinascita di intere comunità. Un esempio vivido e potente ne è stato il concerto di Giulia Mei, giovane cantautrice palermitana, che ha portato la sua voce al Cap10100 di Torino, domenica 30 marzo, in una serata densa di emozioni, riflessioni e messaggi urgenti.

Classe 1993, finalista a X Factor 2024, Giulia Mei non è solo una promessa della scena musicale italiana, ma una realtà che ha saputo trasformare la sua arte in una cassa di risonanza per i diritti civili. Il suo brano “Bandiera”, uscito il 23 novembre 2023 in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, ha fatto il giro dei social e delle testate musicali, diventando un inno alla libertà femminile, un appello contro ogni forma di discriminazione, un’esortazione a restare svegli e vigili di fronte alle derive del presente.

La passione per la musica è nata in modo naturale, sin da bambina. L’amore per le parole come mezzo per dire quello che sentivo ha trovato nella musica il suo canale più autentico”, racconta Giulia con lucidità e dolcezza. Ma quel bisogno di esprimersi si è presto trasformato in qualcosa di più grande: una responsabilità civile, un’urgenza di raccontare ciò che non va, ciò che ferisce, ciò che chiede giustizia.

Giulia Mei 

“Bandiera” è tutto questo: ironia, rabbia, satira, liberazione. È un urlo che viene da dentro e che cerca altre voci, altre storie. È anche consapevolezza di essere tante cose insieme: donna, artista, cittadina, testimone. “Nel testo canto la libertà di indossare un velo o di non farlo, di avere un figlio a 40 anni, di decidere della propria vita e delle proprie relazioni senza giudizi né imposizioni”. Un atto di resistenza quotidiana, dunque, che prende forma in musica e si fa contagio.

La performance al concertone del Primo Maggio a Roma, in duetto con Anna Castiglia, ha ulteriormente rafforzato questa vocazione collettiva. Il brano “Un tu scuiddari” ha unito due anime siciliane in una rivendicazione sonora del diritto a esistere per come si è. “Mi sono sentita fortunata a esibirmi in un contesto che dà voce a chi spesso viene ignorato. Non è scontato oggi”, ha detto Giulia, grata ma anche determinata a difendere quegli spazi di libertà.

Perché oggi più che mai, la cantautrice sente di essere quella “piccola voce” che cerca di farsi largo in una società attraversata da rigurgiti reazionari, intolleranze e superficialità dilagante. “Mi fa paura l’odio che leggo sui social. Quella ferocia nei commenti è lo specchio di una società che ha perso l'empatia”. Ma a quell’onda nera Giulia contrappone luce e coraggio. “Non mi fermo davanti ai 10 stronzi che insultano. Penso agli altri 90 che invece capiscono e condividono il senso di quello che faccio”.

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E il viaggio continua. Sabato 24 maggio, sarà ospite al prestigioso Music for Change, concorso musicale organizzato dall’Associazione Musica contro le mafie, giunto alla sua 16ª edizione. Sul palco di Cosenza, Giulia si alternerà a nomi emergenti come Marea (Martina Febroni, classe 2001) in una rassegna che unisce musica e impegno sociale. Conduce la cantautrice Giorgieness, affiancata da una giuria di alto profilo composta da Michele Monina, Stefano Amato, Marco Danelli e Cecilia Cesario.

Il giorno dopo, 25 maggio, la troveremo invece a BASE Milano per il We World Festival, tre giorni di talk, concerti e arte incentrati sui diritti delle donne e la parità di genere. Dalle 19:30 alle 20:30 Giulia porterà sul palco parole, note e riflessioni in una cornice che punta a superare gli stereotipi e rimettere al centro le persone più vulnerabili.

Abbiamo bisogno di una nuova alfabetizzazione emotiva, sociale, politica. Di gesti consapevoli, piccoli o grandi, ma che vadano nella direzione di un cambiamento vero”. È con questa convinzione che Giulia Mei continua il suo cammino artistico. Le sue canzoni sono mappe per orientarsi nel caos, bussole per non perdere la rotta. E la sua voce, ogni volta che si alza, è un invito a fermarsi, ascoltare, e scegliere da che parte stare.

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