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Vandalizzati i cartelli del Moto Club Valli del Canavese tra Pratiglione e Canischio

Divelti e gettati tra i prati i segnali che delimitavano i percorsi autorizzati alle moto da trial. L’ennesimo episodio di ostilità verso il Moto Club che promuove lo sport nel rispetto del territorio. Il vice sindaco di Cuorgnè, Vanni Crisapulli, denuncia amareggiato: “gesto incivile e scorretto, non resteremo in silenzio”

Vandalizzati i cartelli

Vandalizzati i cartelli del Moto Club Valli del Canavese tra Pratiglione e Canischio

Il tentativo di convivenza civile sui sentieri del Canavese sembra essersi infranto ancora una volta contro il muro dell’intolleranza. A Pratiglione e Canischio, nei giorni scorsi, alcuni cartelli segnaletici del Moto Club Valli del Canavese sono stati vandalizzati, strappati e gettati nell’erba, in un atto che ha lasciato amarezza e rabbia tra gli affiliati e riacceso i riflettori su una convivenza sempre più difficile tra chi pratica sport motoristici in natura e chi li guarda con sospetto.

Quei cartelli, posizionati a spese del Moto Club – autotassazione dei soci, nessun contributo pubblicoindicavano i percorsi autorizzati alle moto da trial, con l’obiettivo di evitare danni a prati, sentieri e colture e garantire la sicurezza di pedoni ed escursionisti. L’episodio, denunciato via social dal vice sindaco di Cuorgnè Vanni Crisapulli, ex presidente del Club, è stato descritto come un attacco ingiustificabile, proprio perché rivolto a un’attività portata avanti nel pieno rispetto delle regole.

Crisapulli ha spiegato che nel mondo del trial vige una disciplina interna molto rigida, fatta di regole non scritte ma condivise, ispirate al buon senso. Ogni uscita è regolata da un piccolo “decalogo” interno che impone di non uscire dai tracciati autorizzati e di non arrecare danni a prati, colture e sentieri, nonché di rispettare i pedoni che frequentano le stesse aree. Si è detto consapevole che non tutti vedano di buon occhio le moto sui sentieri, ma ha ribadito che da parte del Club c’è sempre stata la volontà di non oltrepassare mai i limiti della legalità.

Ancora più forte è stata la condanna del gesto vandalico, definito un atto incivile che tradisce la volontà di alcuni di non accettare la coesistenza tra stili di vita diversi. L’area interessata, ha sottolineato, è parte di un comprensorio di comuni che hanno scelto di ospitare il Moto Club e con i quali la collaborazione è sempre stata leale e rispettosa.

I cartelli divelti non avevano solo una funzione pratica, ma rappresentavano anche il frutto di un lavoro costante e volontario: i soci si occupano stagionalmente della pulizia dei sentieri, ripristinano i tratti rovinati dal maltempo e si impegnano attivamente nella cura dell’ambiente, riportando a casa rifiuti e materiali di scarto. Per questo, ha aggiunto Crisapulli, il gesto appare ancora più grave: mentre il Club si spende per lasciare le montagne più pulite di come le trova, c’è chi risponde con atti meschini e inutili.

Il Moto Club ha già fatto sapere che ricorrerà nelle sedi opportune per verbalizzare quanto accaduto e chiedere il rispetto di un impegno che unisce sport, territorio e rispetto reciproco.

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