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18 Maggio 2025 - 14:45
Pere che cadono prima ancora di maturare, meleti in sofferenza, ciliegeti decimati. Non è un problema localizzato, ma un’emergenza trasversale che si sta diffondendo in tutto il Piemonte. A denunciarla è Coldiretti Piemonte, che ha inviato una lettera ufficiale all’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni, chiedendo “un’attenzione particolare alla problematica della cascola nel periodo dell’allegagione”. Il motivo? L’anomala frequenza delle piogge tra aprile e maggio, che sta compromettendo in modo pesante la stagione produttiva dei frutteti.
“I frutticoltori stanno assistendo a una caduta precoce delle pere appena formatesi sulla pianta al termine della fioritura”, spiega Enrico Nada, vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega territoriale alla frutticoltura. Ma non si tratta solo di pere: “Anche alcuni meleti e ciliegeti sono in sofferenza per lo stesso motivo”. Il fenomeno della cascola, ovvero la caduta dei frutti in fase iniziale, sta colpendo tutte le varietà, compromettendo la resa complessiva dell’annata.
Una situazione definita “grave” anche da , presidente di Coldiretti Piemonte, e dal delegato confederale Bruno Rivarossa, che chiedono un intervento immediato: “Serve, vista la rapida diffusione della problematica, dare attenzione al comparto accedendo a specifici fondi regionali o nazionali, anche eventualmente sotto il profilo del costo della manodopera”. L’associazione invoca inoltre la convocazione urgente di un tavolo istituzionale per affrontare il tema con le competenze tecniche e amministrative necessarie.
Coldiretti chiede alla Regione non solo sostegno economico, ma anche una pianificazione strategica a medio termine, perché il cambiamento climatico – con i suoi sfasamenti meteorologici – non è più un evento straordinario, ma una condizione strutturale con cui l’agricoltura piemontese deve fare i conti ogni giorno.
In gioco non c’è solo il raccolto di quest’anno, ma la tenuta di un intero comparto, quello della frutticoltura, che rappresenta un pilastro dell’economia agricola piemontese, con migliaia di ettari coltivati, centinaia di aziende e una filiera che coinvolge trasformatori, manodopera stagionale, trasportatori e mercati. Una crisi non affrontata ora rischia di avere ripercussioni drammatiche nei prossimi mesi.
Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte
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