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Scuola senza armadietti, progetto DADA al palo. C'è una raccolta fondi

Alla media Nicoli insegnanti e genitori lottano per una scuola innovativa. Ma senza fondi, la didattica resta bloccata e i ragazzi si caricano di pesi e delusioni

Scuola Nicoli: i genitori disperati chiedono aiuto per una raccolta fondi che possa portare finalmente gli armadietti ai ragazzi

Scuola Nicoli: i genitori disperati chiedono aiuto per una raccolta fondi che possa portare finalmente gli armadietti ai ragazzi

Alla Scuola Media Guerino Nicoli il progetto DADADidattica per Ambienti di Apprendimento – rischia di arenarsi prima ancora di salpare davvero. Il cuore della riforma è tanto semplice quanto rivoluzionario: trasformare le classiche aule in ambienti tematici dedicati alle singole materie, costringendo così gli studenti a spostarsi, proprio come avviene nei licei o nelle università. Un modo per stimolare l’attenzione, la motivazione e la partecipazione.

Ma c’è un dettaglio tutt’altro che secondario a ostacolare l’attuazione del progetto: l’assenza degli armadietti personali. Un elemento fondamentale per consentire agli alunni di muoversi liberamente, senza dover trascinarsi ogni volta zaini pesanti da una classe all’altra. Senza armadietti, il progetto DADA diventa logisticamente fragile e rischioso per la salute dei ragazzi.

A fronte di questo vuoto, alcuni docenti non sono rimasti a guardare. Si sono rimboccati le maniche, hanno partecipato a un bando per una raccolta fondi e lo hanno vinto. L’obiettivo è chiaro: raccogliere i soldi necessari ad acquistare gli armadietti. La campagna è partita con entusiasmo due mesi fa. Ma oggi, a poche settimane dalla scadenza del bando – prevista per giugno – non è stata raggiunta nemmeno la metà della cifra necessaria.

Le speranze cominciano a sbiadire. La delusione serpeggia.

“Tutti si lamentano, ma poi quasi nessuno contribuisce” – sbotta una madre tra le più attive nella promozione della raccolta – “eppure basterebbero 5 euro a famiglia per centrare il bersaglio.”

A complicare il quadro ci si mettono anche i finanziamenti pubblici, frammentati tra troppi istituti e insufficienti per garantire una copertura completa. La classica “coperta corta” che lascia tutti scoperti. E così, nonostante l’entusiasmo iniziale, ci si scontra con l’amara realtà di una scuola che, ancora una volta, si arrangia come può.

Ma non tutto è perduto. Genitori e insegnanti, consapevoli che gli aiuti “dall’alto” non arriveranno, si sono riorganizzati. E ora rilanciano: l’appello è rivolto a tutti. Cittadini, commercianti, associazioni. Chiunque creda nell’istruzione come bene comune è chiamato a fare la sua parte. Un piccolo gesto, una donazione simbolica, può fare la differenza.

Il progetto DADA non è solo una questione di arredi scolastici. È un’idea di scuola nuova, più dinamica, più inclusiva, centrata sul benessere e sulla crescita degli studenti. Ma senza armadietti, tutto rischia di restare lettera morta. E con la scadenza di giugno che incombe, il tempo per cambiare le sorti di questa iniziativa è sempre più stretto.

La sfida è aperta. Se la comunità saprà rispondere, la scuola media Nicoli potrà diventare un esempio virtuoso da seguire. Altrimenti, resterà un’occasione mancata. E il peso – in tutti i sensi – continuerà a gravare sulle spalle degli studenti.

Se qualcuno volesse contribuire alla raccolta fondi, può farlo cliccando qui 

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