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16 Maggio 2025 - 17:06
Dress code a scuola, il 30% degli studenti sottoposto a regole rigide su vestiti e aspetto (foto di repertorio)
Estate, caldo, t-shirt e pantaloncini. Ma non per tutti. In molte scuole italiane l’abbigliamento degli studenti resta una questione disciplinata, anche al di là della stagione. Secondo una nuova indagine di Skuola.net, che ha coinvolto 2.800 studenti delle medie e delle superiori, 3 su 10 sono vincolati da un dress code scolastico rigido, che vieta capi considerati “poco consoni” all’ambiente: canottiere, pantaloni strappati, gonne e pantaloncini corti.
Il 55% degli studenti intervistati dichiara di dover rispettare regole non scritte ma comunque applicate, un dress code implicito, lasciato alla sensibilità dei singoli docenti o dirigenti. Solo 1 studente su 5 può realmente vestirsi come vuole, senza ricevere commenti o richiami, ma anche questa libertà è spesso limitata dalla soggettività del corpo insegnante.
Non si tratta solo di vestiti: in circa 1 scuola su 5, il regolamento scolastico estende il controllo anche all’aspetto fisico e al modo di esprimere la propria personalità. In particolare, alle ragazze vengono vietate unghie finte, piercing, make-up troppo evidente e capelli tinti con colori accesi. Ai ragazzi, invece, si richiede un aspetto “curato”, con barbe corte e ordinate: niente trasandatezza, anche se non sempre è chiaro chi decide dove stia il confine.
Secondo Skuola.net, la situazione varia sensibilmente da istituto a istituto, ma è evidente che molte scuole esercitano ancora un controllo diretto e costante sull’immagine degli studenti, non sempre motivato da esigenze reali, ma spesso da valori tradizionali o visioni rigide del decoro.
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