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13 Maggio 2025 - 21:50
Francesco Giglio segretario cittadino del Pd
Il Partito Democratico di Ivrea e Cascinette rompe il silenzio. Lo fa con una dichiarazione pubblica netta, decisa, senza ambiguità. Una presa di posizione che arriva a pochi giorni dalla grande manifestazione per la pace in Palestina, promossa dal Presidio di Ivrea, in programma sabato 24 maggio, con partenza alle ore 16 dalla stazione ferroviaria e arrivo in piazza Ottinetti.
Un corteo che si preannuncia ampio e partecipato. In strada ci saranno cittadini, associazioni, studenti, lavoratori, forze democratiche. Tutti insieme per chiedere la fine della guerra, la tutela della popolazione civile e il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Il Pd, come già fatto nei giorni scorsi dal sindaco Matteo Chiantore, ha accolto l’invito del Presidio a schierarsi pubblicamente. E lo ha fatto con un comunicato ufficiale, in cui condanna con fermezza l’inerzia dell’Europa, l’ambiguità dell’Italia e la violenza dell’offensiva israeliana su Gaza.

“Noi non ci voltiamo dall’altra parte”, si legge nella nota diffusa dal circolo. La notizia, trapelata da fonti israeliane, secondo cui Donald Trump sarebbe pronto a riconoscere lo Stato di Palestina, viene definita una possibile “svolta clamorosa”. Una mossa che, se confermata, svelerebbe ancor di più il vuoto politico dell’Europa e dell’Italia.
“L’Europa resta ferma, impantanata in dichiarazioni vuote. E l’Italia: non pervenuta”, scrive il Pd. Intanto, a Gaza, si consuma una catastrofe umanitaria. Oltre 35.000 morti, il 70% dei quali donne e bambini. Più di 80.000 feriti. Ospedali distrutti. 1,9 milioni di sfollati, senza acqua, cibo né cure mediche. Numeri che parlano da soli. Ma che non bastano, evidentemente, a scuotere i governi occidentali.
“L’operazione militare del governo Netanyahu non è una semplice risposta a Hamas: è un piano di distruzione sistematica, finalizzato alla pulizia etnica e all’occupazione totale dei territori palestinesi”, si legge ancora nella dichiarazione. Il Pd accusa apertamente il governo israeliano di portare avanti la visione ideologica estremista del “Grande Israele dal fiume al mare”.
Nel mirino anche la politica estera italiana, ritenuta incapace di esprimere una condanna chiara. “Il Governo Meloni, con Giorgia Meloni in testa, continua a rifugiarsi in un silenzio imbarazzante, senza mai esprimere una condanna né verso i crimini di guerra né verso la strategia di aggressione e colonizzazione”. Un silenzio giudicato colpevole. E che, si legge nel comunicato, “la storia non assolverà”.
Il Pd chiede con forza il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina, l’unificazione di Gaza e Cisgiordania, una condanna esplicita dell’azione di Netanyahu, l’apertura di corridoi umanitari sotto l’egida dell’ONU, la liberazione degli ostaggi attraverso mediazione internazionale, e una politica estera autonoma dell’Italia e dell’Unione Europea, fondata sul rispetto dei diritti umani e non subordinata ad alleanze militari.
Nel documento si afferma chiaramente che Hamas è un’organizzazione terroristica, responsabile di crimini inaccettabili e nemica del popolo palestinese, “tenuto in ostaggio da anni”. Ma il Pd aggiunge che l’eliminazione del terrorismo non può essere usata come alibi per lo sterminio di un intero popolo. E chiama in causa anche i governi di Egitto, Qatar e delle monarchie del Golfo, affinché escano dall’ambiguità e sostengano una leadership palestinese democratica e rappresentativa.
Questa posizione arriva in un clima cittadino profondamente scosso. Da oltre tre anni, ogni sabato, davanti al Municipio di Ivrea si svolge il Presidio per la Pace, giunto alla 167esima settimana. Proprio da questo presidio è partito l’appello alle forze politiche, associative e istituzionali ad assumere una posizione chiara, a uscire dalla neutralità.
Il Pd ha risposto. Il sindaco pure. Nei giorni scorsi, Matteo Chiantore ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica, richiamando il dovere dell’Italia a impegnarsi per il cessate il fuoco, il diritto internazionale e la nascita dello Stato di Palestina.
Il Presidio per la Pace, promotore del corteo del 24 maggio, ha annunciato che chiederà ufficialmente al sindaco di partecipare con la fascia tricolore. Un gesto simbolico, ma carico di significato. Un modo per dire che la città di Ivrea prende posizione, che le sue istituzioni non restano indifferenti.
Sabato 24 maggio Ivrea sarà attraversata da un corteo. Ma anche da una domanda di giustizia che non si può più ignorare. Il Partito Democratico ci sarà. E ora la parola passa alla città.
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