AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
12 Maggio 2025 - 15:12
Il cuore verde della Terra sta morendo: il WWF lancia l’allarme (foto di repertorio)
Siamo vicini a un punto di non ritorno. Il nuovo report del WWF “SOS Amazzonia” è un grido di allarme che non ammette interpretazioni: entro 15 anni potremmo perdere in modo irreversibile il più grande patrimonio naturale del pianeta. La foresta amazzonica, che ospita il 10% della biodiversità terrestre e regola il clima del Sudamerica, è sotto assedio. Dal 1970 in poi, le pressioni antropiche si sono moltiplicate. Oggi è già sparito il 17% del bioma, e la stabilizzazione apparente dei tassi di deforestazione non deve illuderci: un ulteriore 5% di perdita significherebbe collasso. La foresta, incapace di rigenerarsi, si trasformerebbe in un’arida savana, con effetti a cascata sul clima globale, l’agricoltura, la salute e la sicurezza alimentare.
Il tipping point non è una teoria: è già realtà su un terzo della foresta. Se il trend attuale non viene invertito, ci aspettano temperature estreme, calo delle piogge e estinzione di massa. Il conto alla rovescia è iniziato. E a pagarne il prezzo sarà anche chi vive a migliaia di chilometri di distanza.
Tra i Paesi più colpiti c’è la Bolivia, dove la deforestazione è raddoppiata rispetto all’inizio del XXI secolo. Un caso simbolico e tragico. Su 55 milioni di ettari di Amazzonia boliviana, quasi il 35% è già andato perduto per tagli indiscriminati e degrado forestale. Oltre 8 milioni di ettari scomparsi, di cui 5 milioni solo dopo il 2000. Un territorio grande due volte la Svizzera. Ma ciò che preoccupa ancora di più sono gli incendi boschivi, in costante aumento: 250.000 roghi solo nel 2024 hanno incenerito 6 milioni di ettari, spesso anche in aree protette e territori indigeni. L’aria è diventata irrespirabile: in alcune città il particolato PM10 ha superato i limiti di legge dell’815%.
La colpa? Anche delle condizioni climatiche estreme, con una siccità prolungata, piogge sotto la media e venti forti. Ma dietro c’è soprattutto l’incapacità (o l’assenza) di politiche efficaci di prevenzione. Ed è per questo che il WWF Bolivia ha deciso di raddoppiare gli sforzi, lanciando il Fondo Emergenza Incendi Amazzonia Bolivia. L’obiettivo è preparare le comunità locali a prevenire e affrontare gli incendi, oltre a ripristinare le aree devastate. Perché la lotta per la foresta è la nostra stessa lotta per la sopravvivenza.
C’è ancora una possibilità per cambiare il destino dell’Amazzonia. Ma servono politiche incisive, collaborazioni con le popolazioni indigene e soprattutto una mobilitazione globale. Chiunque può contribuire: fino al 25 maggio, è attiva una campagna di raccolta fondi con SMS solidale al numero 45584. Inviando un semplice messaggio, si può donare 2 euro da cellulare o 5-10 euro da rete fissa, sostenendo azioni concrete per salvare ciò che ancora resta.
La foresta non ha voce. Ma noi possiamo alzarla per lei.
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.