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Il cuore verde della Terra sta morendo: il WWF lancia l’allarme

Il nuovo report del WWF lancia l’allarme: la foresta rischia di trasformarsi in savana. In Bolivia la situazione più drammatica, tra incendi, siccità e deforestazione fuori controllo

Il cuore verde della Terra sta morendo

Il cuore verde della Terra sta morendo: il WWF lancia l’allarme (foto di repertorio)

Siamo vicini a un punto di non ritorno. Il nuovo report del WWF “SOS Amazzonia” è un grido di allarme che non ammette interpretazioni: entro 15 anni potremmo perdere in modo irreversibile il più grande patrimonio naturale del pianeta. La foresta amazzonica, che ospita il 10% della biodiversità terrestre e regola il clima del Sudamerica, è sotto assedio. Dal 1970 in poi, le pressioni antropiche si sono moltiplicate. Oggi è già sparito il 17% del bioma, e la stabilizzazione apparente dei tassi di deforestazione non deve illuderci: un ulteriore 5% di perdita significherebbe collasso. La foresta, incapace di rigenerarsi, si trasformerebbe in un’arida savana, con effetti a cascata sul clima globale, l’agricoltura, la salute e la sicurezza alimentare.

Il tipping point non è una teoria: è già realtà su un terzo della foresta. Se il trend attuale non viene invertito, ci aspettano temperature estreme, calo delle piogge e estinzione di massa. Il conto alla rovescia è iniziato. E a pagarne il prezzo sarà anche chi vive a migliaia di chilometri di distanza.

Tra i Paesi più colpiti c’è la Bolivia, dove la deforestazione è raddoppiata rispetto all’inizio del XXI secolo. Un caso simbolico e tragico. Su 55 milioni di ettari di Amazzonia boliviana, quasi il 35% è già andato perduto per tagli indiscriminati e degrado forestale. Oltre 8 milioni di ettari scomparsi, di cui 5 milioni solo dopo il 2000. Un territorio grande due volte la Svizzera. Ma ciò che preoccupa ancora di più sono gli incendi boschivi, in costante aumento: 250.000 roghi solo nel 2024 hanno incenerito 6 milioni di ettari, spesso anche in aree protette e territori indigeni. L’aria è diventata irrespirabile: in alcune città il particolato PM10 ha superato i limiti di legge dell’815%.

La colpa? Anche delle condizioni climatiche estreme, con una siccità prolungata, piogge sotto la media e venti forti. Ma dietro c’è soprattutto l’incapacità (o l’assenza) di politiche efficaci di prevenzione. Ed è per questo che il WWF Bolivia ha deciso di raddoppiare gli sforzi, lanciando il Fondo Emergenza Incendi Amazzonia Bolivia. L’obiettivo è preparare le comunità locali a prevenire e affrontare gli incendi, oltre a ripristinare le aree devastate. Perché la lotta per la foresta è la nostra stessa lotta per la sopravvivenza.

C’è ancora una possibilità per cambiare il destino dell’Amazzonia. Ma servono politiche incisive, collaborazioni con le popolazioni indigene e soprattutto una mobilitazione globale. Chiunque può contribuire: fino al 25 maggio, è attiva una campagna di raccolta fondi con SMS solidale al numero 45584. Inviando un semplice messaggio, si può donare 2 euro da cellulare o 5-10 euro da rete fissa, sostenendo azioni concrete per salvare ciò che ancora resta.

La foresta non ha voce. Ma noi possiamo alzarla per lei.

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