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16 Aprile 2023 - 01:21
Temeraria, appassionata, innamorata della bici e della natura. Lei è Paola Gianotti, una di quelle italiane, di quelle eporediesi, di cui andare fieri. Una donna da guinness dei primati e, in sella alla sua bici, ne ha conquistati quattro. Nel 2014 come donna più veloce del mondo ad aver circumnavigato il globo. Nel 2016 per aver attraversato i 48 stati USA in 43 giorni. L’anno successivo, nel 2017, per aver attraversato il Giappone da Nord a Sud in 9 giorni. Nel 2020, durante il primo lockdown, per aver pedalato per 12 ore sui rulli in cassa per 366 km e raccolto i fondi per acquistare 10.600 mascherine da donare a due ospedali piemontesi.
Dallo scorso 3 aprile si trova in Brasile per una iniziativa che le fa onore: percorrere 1.200 km attraverso il Mato Grosso e documentare un territorio unico, ai confini con l’Amazzonia, e tutto quello che sta accadendo con le deforestazione e le coltivazioni intensive.
“Bike 4 Tree Brazil” vuole insomma essere un appello all’umanità ma anche una promozione della ciclabilità.
La cronaca è tutta sul suo profilo di facebook.
“Gli alberi sono la mia casa spirituale! - scrive mercoledì 12 aprile - Che emozione! Che giornata! Di quelle che non si dimenticano: arrivare nella riserva indigena Xavantes nel villaggio di Santa Clara. Una riserva di circa 40 famiglie che cercano di mantenere la loro cultura e le loro radici. Certo è che con l’avvento dell’uomo bianco un centinaio di anni fa che ha iniziato a insediarsi vicino a loro (ammazzandone anche molti) tutto questo è stato decisamente compromesso. Ma la loro identità è molto forte, le loro tradizioni anche e la difesa del territorio è diventata una priorità. Quel territorio che gli è stato portato via a causa del disboscamento per far spazio agli allevamenti, all’agricoltura estensiva e che invece rappresenta la loro casa. La loro casa fisica e spirituale. Oggi guardare i loro occhi, la loro vita, la loro essenza mi ha fatto ancora di più capire quanto sia fondamentale rispettare l’ambiente attraverso le nostre scelte quotidiane che purtroppo, anche se fatte a migliaia di chilometri di distanza, impattano sul Pianeta e anche sulla loro vita...”.
Ad ogni tappa, ogni giorno è un racconto sulla natura sconfinata e lussureggiante che le riempie il cuore di gioia o che glielo distrugge, quando gli occhi incontrano chilometri, chilometri e chilometri di campi di soia, mais e cotone. Addio natura, addio ecosistema.
“Ho bisogno di elaborare tutto questo - dice e scrive - senza dare giudizi ma raccontando con oggettività quello sto vedendo in questo sperduto ma meraviglioso pezzo di mondo che noi possiamo contribuire a proteggere....”.
Insomma “questo non è un viaggio in bici, è un viaggio nella vita, nella cultura, nel rispetto dell’ambiente e nella giustizia del mondo”.
Ed è questo uno dei motivi per cui Paola ha deciso di attraversare il Mato Grosso. Perché le attività illegali e la mancanza di protezione del territorio stanno distruggendo l’ambiente.
“Per questo - dice - sostengo WOWnature, in particolare l’area WOW Arcipelago di Bailique...”.
I suoi abitanti hanno sempre vissuto in armonia con la foresta, l’ambiente fluviale e l’habitat circostante.
Pesca su piccola scala, agricoltura, raccolta e gestione sostenibile della palma di açaí sono le principali fonti di reddito locale. Ma l’equilibrio tra queste comunità e l’ambiente è stato scosso dalla progressiva erosione del terreno e dagli incendi degli ultimi anni.
“Con WOWnature - aggiunge Paola Gianotti - si sostengono i protettori della foresta e si collabora con la popolazione autoctona che la valorizza. ..”.
A Pasqua la donna dei record si trovava nel Mirante del centro geodesico dell’America Latina, esattamente a metà tra l’oceano Pacifico e quello Atlantico, a Chapada Dos Guimarães.
“Mi sono addentrata nella foresta - spiega - dove ho incontrato una famiglia di biologi che vivono in un luogo incontaminato e che praticano il sistema agro forestale: cioè invece di distruggere l’ambiente deforestando o con le culture estensive, producono secondo ritmi sostenibili ed ecologici per aumentare i benefici sociali, economici e ambientali dell’uso della terra ..”.
A Pasquetta ha raggiunto Primavera Do Leste, dopo aver continuato ad esplorare l’interno del parco Chapada Dos Guimarães.
“Uno spettacolo allo stato puro con formazioni rocciose rosse, grandi pareti di roccia e una distesa infinita di natura come mai visto prima. Qui, tra la natura infinita, mi sono sentita in pace con il mondo. Quel mondo che amo. Quel mondo in equilibrio. Quel mondo che voglio. Per questo mi batterò sempre per preservarlo. Per non vedere la sua devastazione. Per me. Per gli altri. Per il mondo...”.
Nei giorni precedenti lunghe pedalate sulla Transpantaneira, la strada che da Poconè giunge a Porto Jofre all’interno del Pantanal, la zona umida più grande al mondo.
“120 ponticelli, il rosso dello sterrato in contrasto con il verde vivo della foresta, migliaia di uccelli, qualche piccolo cobra e tanti capibara. Una natura sconfinata ai confini del mondo che mi ha tanto aperto il cuore per la sua bellezza quanto fatto male per la sua distruzione. Un posto incantato che tutto il mondo dovrebbe conoscere ma soprattutto un posto che tutto il mondo dovrebbe proteggere...”.
Nelle cronache giornalistiche del 2020 gli incendi dolosi alla foresta, la morte dei suoi abitanti e la scomparsa del 40 per cento delle specie animali che lì vivevano...
“In nome di cosa? - alza gli occhi al cielo Paola Gianotti - Del dio denaro. Dello schifoso dio denaro. Oggi mi sono vergognata di essere parte del genere umano. Mi sono vergognata di ciò che siamo in grado di fare. Mi sono vergognata dell’egoismo infinito dell’uomo. Ma poi ho incontrato Daniel, che lavora nella foresta con il turismo, che ama tutto ciò che ne fa parte e che mi ha detto: chi uccide la foresta e i suoi animali uccide anche noi. Io amo la foresta, i suoi abitanti e la proteggerò per sempre. E lì ho capito che c’è speranza e che quella speranza deve essere trasformato in una coscienza collettiva a tutela del Pianeta. Perché solo così possiamo ritenerci di essere chiamati Uomini....”.
In Brasile Paola Gianotti è già stata ricevuta durante una seduta del Governo dello Stato del Mato Grosso, quindi applaudita dal deputato Beto Pereira.
A San Paolo, una città da 12 milioni di abitanti è stata accolta dal Console Italiano Domenico Fornara che già aveva conosciuto nel 2016 in Uganda con l’iniziativa “100 biciclette a 100 donne ugandesi.
“Il suo invito qui è stata la molla che mi ha spinta ad attraversare il Mato Grosso per documentare la sua bellezza ma anche la sua deforestazione - sottolinea Gianotti nei suoi racconti - E qui a San Paolo proprio il consolato italiano mi ha organizzato due incontri con i ragazzi degli istituti italiani di San Paolo a cui ho raccontato la mia storia motivandoli a raggiungere i propri sogni e un incontro per parlare di sicurezza stradale sulla bellissima ciclovia Franco Montoro che attraversa una parte di San Paolo ed è stata da poco illuminata dall’Enel per essere più sicura e utilizzata anche la sera. Un programma intenso ma importante per portare a conoscenza i temi a me più cari: l’ambiente e il rispetto del ciclista, ricordando a tutti che ognuno con le proprie scelte decide ogni giorno quanto impattare sul nostro Pianeta e quanto essere artefice della realizzazione dei propri sogni...”.
E come dentro ad un film, il finale è tutto nella foto di un tramonto.
“Ho pedalato in una natura sconfinata ma anche in una natura sconfitta. Ho visto alberi rigogliosi e secolari e immense distese di agricoltura estensiva. Ho conosciuto il popolo degli indios e visto la forte impronta occidentale. Un Paese incredibile ma con molte contraddizioni. Un Paese che ha tantissimo da offrire e che merita di essere visitato, conosciuto, protetto. Va protetta la sua natura incredibile, le sue persone meno abbienti, la sua cultura secolare. E io come sempre credo che ognuno di noi possa fare il suo, cambiando piccoli comportamenti quotidiani e cercando di avere una vita molto più rispettosa nei confronti dell’ambiente e delle persone. Perché quando sai che un bambino muore perché denutrito o che viene abbattuta una foresta non puoi essere indifferente. E io non lo sono e non lo voglio essere perché credo che ognuno di noi abbia il dovere di rendere questo mondo più equo e più bello....”.
E il viaggio continua...!
L’obiettivo
Paola Gianotti ha deciso di sostenere attraverso questo viaggio l’Arcipelago di Bailique in Brasile, nella parte nord dell’Amazzonia. Perché “Se non fai niente..non succede niente!”
Vai a questo link https://www.wownature.eu/ambass.../paola-gianotti-bike4tree/ e proteggi con me un pezzo di mondo.
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