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Torino protagonista al Salone del Libro 2025 con oltre 60 appuntamenti: il programma completo!

Dal 15 al 19 maggio la Città di Torino e la Città Metropolitana porteranno al Salone un calendario denso e trasversale che racconta il presente e il futuro della città attraverso voci, esperienze e visioni collettive

Torino protagonista

Torino protagonista al Salone del Libro 2025 con oltre 60 appuntamenti: il programma completo!

Cinque giorni, più di sessanta appuntamenti, decine di ospiti tra autori, assessori, artisti, studiosi e cittadini attivi: la presenza della Città di Torino e della Città Metropolitana al Salone del Libro 2025 non è una semplice vetrina istituzionale, ma una narrazione corale del cambiamento in atto. Allo stand nel Padiglione 1, accanto alla “Torre dei Libri”, dal 15 al 19 maggio la cultura diventa lente e motore per leggere le sfide urbane, ambientali, sociali e civili del nostro tempo.

L’apertura, giovedì 15 maggio, parte con un messaggio forte: Torino Capitale europea del turismo smart. Un titolo che guarda al futuro e viene raccontato da chi progetta strategie urbane, fondi europei e grandi eventi. La stessa giornata dà spazio ai temi dell’adolescenza e della sicurezza digitale con “I’m BULLOnato”, ai nuovi linguaggi urbani con “La città si racconta”, e alla memoria con il progetto MEMO4EU, che coinvolge i giovani in un viaggio tra i luoghi della storia europea.

Il pomeriggio prosegue con l’omaggio a Renato Striglia, figura iconica della Torino underground, firmato da Vinicio Capossela ed Enrico Testa, e si chiude con un’esplorazione dell’eccellenza artigiana torinese tra arte, industria e moda.

Torino Città del Libro 2025

Venerdì 16 si apre all’insegna del calcio come strumento di inclusione, con la partecipazione di Giorgio Chiellini, e prosegue affrontando le biblioteche come luoghi di sviluppo umano, l’editoria piemontese raccontata dai ragazzi del Liceo Porporato, e le Case del Quartiere come laboratori civici. Poi si parla di famiglie interculturali, del futuro della cultura tra innovazione e sostenibilità, fino al delicato tema dell’identità di genere e adolescenza trans con “Essere e dirsi liberamente”. La giornata si chiude con Carlo Ratti e i bambini dell’Associazione OrMe, nel progetto Aurora-Barriera per ripensare gli spazi pubblici urbani.

Il sabato 17 mette al centro la memoria, l’identità femminile e la giustizia. Si parte con il ciclismo di Alfonsina Strada, simbolo di emancipazione, e si passa al racconto del carcere minorile con Gherardo Colombo e la Garante Monica Cristina Gallo. C’è spazio per riflettere sulla cultura nella terza età, sulla Val di Susa raccontata a piedi, sul futuro delle politiche pubbliche con Garofoli e Mattarella, e sulla toponomastica come archivio politico della città. Si chiude con un dialogo sull’innovazione e l’ecosistema torinese con Marco Gay, Chiara Foglietta, Martin Olczyk e le voci di Torino Social Impact.

Domenica 18 inizia nel segno del territorio, con la presentazione delle guide “Canavese 2025”, e attraversa le esperienze culturali delle periferie con “Vieni a vivere di noi”. Le botteghe storiche diventano protagoniste con la guida EPIC, mentre con “Dialoghi sulla giustizia riparativa” si anticipano le Giornate della Legalità d’autunno. Si parla di giovani e progetti futuri, di infrastrutture verdi e blu, e della città vista attraverso le vetrine con “Torino riflessa”.

Il lunedì 19, ultimo giorno di Salone, è dedicato alla memoria e all’accessibilità. L’80° anniversario della Liberazione diventa occasione per raccontare la Resistenza in Val di Susa e Val Chisone, seguita da una riflessione sulla memoria nei cimiteri con Gambarotta e Culicchia. L’omaggio a Luis Sepúlveda, la discussione sull’accessibilità culturale come valore universale, il lavoro dei giovani restauratori su Pompei, e la chiusura con Dialoghi tra oggetti e carte d’archivio completano un palinsesto che unisce istituzioni, scuole, archivi e cittadinanza attiva.

L’intera programmazione è costruita come un viaggio: attraverso linguaggi diversi – dalla musica all’archeologia, dalla narrativa alla progettazione urbana – Torino racconta sé stessa come città in movimento, capace di fare cultura non come ornamento, ma come strumento di partecipazione, coesione e futuro condiviso.

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