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Montanaro, il Comune ordina il taglio delle piante ma poi ci ripensa. E l’ex sindaco Ponchia attacca: “Accanimento contro gli alberi”

Dopo l’ordinanza che autorizzava l’abbattimento anche nel Parco del Castello, scoppia la polemica: interviene Ponchia, si prepara un’interrogazione consiliare

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Montanaro, il Comune ordina il taglio delle piante ma poi ci ripensa. E l’ex sindaco Ponchia attacca: “Accanimento contro gli alberi”

A Montanaro bastano nove alberi e due ordinanze per scatenare un putiferio. Tutto inizia con la n. 47, firmata il 30 aprile: nel testo si autorizza il taglio immediato di alberi instabili lungo Strada Foglizzo, Via Dondana e dentro il Parco del Castello, sulla base di una perizia agronomica che parla di necromassa e pericolo per la pubblica incolumità. Ma qualcosa si inceppa. Dopo appena sei giorni, arriva la rettifica con l’ordinanza n. 49: tutto confermato per le strade, ma stop agli abbattimenti nel parco, in attesa di “ulteriori approfondimenti”.

Il dietrofront dell’amministrazione non passa inosservato. A rompere il silenzio, stavolta, è Giovanni Ponchia, ex sindaco e voce molto ascoltata nel dibattito locale. Il suo commento su Facebook è lapidario: “NO COMMENT. IL VIDEO PARLA DA SOLO…”, seguito da una raffica di domande che suonano come una stilettata politica: “L’assessore all’Ambiente Stefano Pellegrino era al corrente di questo taglio così deciso? Nulla è stato fatto dall’altra parte della strada dove sono già caduti alberi per il vento. Non bastava una potatura? Era davvero necessario abbatterli tutti e raderli al suolo?”. E annuncia anche un’interrogazione consiliare, per chiedere spiegazioni formali su un’operazione definita “veramente eccessiva”.

Nel mirino di Ponchia finisce anche il silenzio dell’assessore Pellegrino, accusato di non esporsi abbastanza su un tema che tocca la quotidianità dei cittadini e l’identità verde del paese. “Pare ci sia un accanimento contro gli alberi a Montanaro”, chiosa l’ex sindaco, insinuando il sospetto che dietro le scelte tecniche si nasconda una visione amministrativa discutibile, troppo incline al taglio drastico e poco aperta a soluzioni alternative come la potatura selettiva o la manutenzione ordinaria.

La vicenda riapre la questione – mai sopita – della gestione del verde urbano in paese: chi decide, con quali criteri, e con quale trasparenza? Perché se da un lato l’amministrazione si appella alla sicurezza, dall’altro i cittadini reclamano ascolto, equilibrio, proporzione. Non è la prima volta che il Comune interviene sugli alberi in modo deciso. Ma ora, con l’opposizione pronta a incalzare in aula e i riflettori puntati su via Dondana e sul Parco del Castello, sarà difficile archiviare la questione con una semplice ordinanza di rettifica.

La sensazione è che l’“accanimento contro gli alberi” evocato da Ponchia, più che una provocazione, stia diventando un sentimento diffuso.

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