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Spariscono i treni Chivasso-Pinerolo: a Settimo Torinese, pendolari nel caos

Tra sciopero, disservizi e zero informazioni, la linea Chivasso-Pinerolo diventa un incubo. Rabbia e frustrazione alla stazione

Spariscono i treni Chivasso-Pinerolo

Spariscono i treni Chivasso-Pinerolo: a Settimo Torinese, pendolari nel caos

Una mattinata da incubo quella vissuta dai pendolari della linea Chivasso-Pinerolo, già segnati dai disagi dello sciopero nazionale, ma messi definitivamente in ginocchio da un black-out informativo che ha reso la stazione di Settimo Torinese un girone dantesco. I treni diretti a Pinerolo? Svaniti nel nulla, nemmeno un avviso, nemmeno una riga sui tabelloni elettronici. Solo facce smarrite, telefonini alla mano, code davanti ai pochi addetti disponibili e l’eco di un silenzio gestionale assordante.

Chi doveva raggiungere Torino per lavoro o studio ha dovuto inventarsi un piano B. In molti hanno deviato sulla linea verso Chieri, l’unica via di fuga in un contesto di paralisi logistica. Ma l’impressione dominante, condivisa da tutti i presenti, è che il vero guasto sia quello della comunicazione: treni non solo cancellati, ma cancellati anche dalla narrazione ufficiale, come se non fossero mai esistiti.

Lo sciopero nazionale ha fatto la sua parte, ma non giustifica l’assenza totale di indicazioni. Nessuna voce dagli altoparlanti, nessun aggiornamento digitale, nessun avviso da parte del gestore. Per i pendolari è stato come navigare in mare aperto senza bussola, tra incertezza e nervi tesi.

Le testimonianze si somigliano tutte: frustrazione, rabbia, rassegnazione. Chi aspetta in piedi da un’ora, chi corre a prendere un autobus già affollato, chi telefona in lacrime all’ufficio per giustificare l’ennesimo ritardo. Nel frattempo, nessuno spiega nulla. E questa è forse la parte più grave.

È evidente che il sistema dei trasporti regionali traballa, ma quando a mancare è anche la trasparenza e il rispetto verso gli utenti, la questione smette di essere tecnica e diventa politica e civile. Perché un treno si può guastare, uno sciopero si può comprendere, ma l’assenza di informazioni è una scelta. E inaccettabile.

Alle autorità regionali e a Trenitalia arriva quindi un messaggio chiaro da parte di chi ogni giorno prende quel treno non per hobby, ma per necessità: servono comunicazioni puntuali, un sistema d’allerta efficiente, e soprattutto rispetto per chi viaggia. Non è più tempo di giustificazioni. È tempo di risposte. E, finalmente, di soluzioni.

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