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Guerra al bagarinaggio digitale: nuove misure per fermare il secondary ticketing

Il decreto bollette introduce sanzioni severe contro le piattaforme di rivendita illegale di biglietti, come Viagogo

Il governo italiano dichiara guerra al bagarinaggio digitale: nuove misure per fermare il secondary ticketing

Acquistare un biglietto per un concerto o un evento sportivo è diventato un vero e proprio percorso a ostacoli. In pochi secondi dall'apertura delle vendite online, i biglietti scompaiono dai canali ufficiali per riapparire su piattaforme secondarie a prezzi esorbitanti. Questo fenomeno, noto come secondary ticketing, ha preso piede anche in Italia, alimentato da operatori senza scrupoli che utilizzano software automatici, i cosiddetti bot, per accaparrarsi interi lotti di biglietti.

Il governo italiano ha deciso di intervenire con decisione. All'interno del recente decreto bollette, approvato dal Parlamento a fine aprile, è stata introdotta una norma che potrebbe cambiare le regole del gioco. Se un sito è stato sanzionato dall'autorità per pratiche illegali e non ha pagato multe per almeno un milione di euro, può essere oscurato a tempo indeterminato. Non più semplici multe, ma un blocco totale dell'accesso al sito da parte degli utenti italiani.

Questa misura sembra pensata appositamente per casi come quello di Viagogo, gigante svizzero del settore, che a fine 2023 risultava debitore per oltre 40 milioni di euro in sanzioni. Nonostante la sede legale in Svizzera, il Consiglio di Stato ha confermato l'obbligo di pagamento. Tuttavia, la piattaforma continuava a vendere biglietti a prezzi anche dieci volte superiori al valore reale per eventi di artisti come i Maneskin, Blanco, Renato Zero e persino il Cirque du Soleil.

Il problema non riguarda solo le star italiane. La storica reunion degli Oasis, annunciata lo scorso agosto, ha visto milioni di fan precipitare sui siti ufficiali per acquistare un biglietto, con il risultato di un sistema in tilt e transazioni annullate. Ticketmaster ha bloccato migliaia di ordini per sospetto utilizzo di bot, ma oltre 50.000 biglietti sono ricomparsi su piattaforme secondarie a prezzi folli. Questo episodio ha riacceso i riflettori sul dynamic pricing, una pratica diffusa negli Stati Uniti ma controversa in Europa, dove si teme violi il principio di trasparenza delle normative UE.

Il decreto bollette mira a porre fine a questo far west digitale. L'articolo 6 stabilisce che, una volta esaurite le possibilità di ricorso, il sito sanzionato e inadempiente venga oscurato a tempo indeterminato. Questa misura rappresenta un passo importante verso un mercato più equo e trasparente, restituendo ai fan la possibilità di accedere agli eventi senza dover cedere al ricatto del secondary ticketing.

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