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Italia regina d’Europa per auto pro capite. I dati parlano chiaro: si cammina poco e si inquina tanto!

Catania guida la classifica con 815 auto ogni 1.000 residenti, Torino tra le prime città. Crescono le immatricolazioni, ma le elettriche restano una nicchia. L’auto, simbolo di status e libertà, complica la svolta ecologica

Italia regina d’Europa

Italia regina d’Europa per auto pro capite. I dati parlano chiaro: si cammina poco e si inquina tanto!

Se pensate che Germania, Francia o Regno Unito dominino la classifica europea del parco auto, vi sbagliate. Il record è tutto italiano: l’Italia è il Paese con più auto per abitante dell’Unione Europea, secondo gli ultimi dati ISTAT aggiornati al 2023. Con 694 automobili ogni 1.000 residenti, il Belpaese supera di slancio la media UE di 571, rivelando un rapporto viscerale e ancora inscindibile tra cittadini e quattro ruote.

Una relazione che si misura nei numeri: oltre 40 milioni di autovetture in circolazione nel 2022, con un incremento del 19% rispetto a vent’anni fa, e un mercato che nel 2023 ha segnato quasi 1,6 milioni di nuove immatricolazioni, in crescita netta rispetto all’anno precedente. Le città? Ancora più sorprendenti. Catania detiene il primato nazionale con 815 auto ogni 1.000 abitanti, seguita da Reggio Calabria e Cagliari, entrambe sopra quota 700. Torino e Roma seguono a ruota, confermando che la concentrazione di veicoli è una costante anche nei centri storicamente congestionati.

Eppure, la transizione ecologica resta un miraggio. Le auto a benzina costituiscono ancora il 47,4% del parco circolante, quelle a gasolio il 35,2%, mentre le elettriche rappresentano solo una frazione marginale, nonostante gli incentivi e i proclami. In un contesto urbano già messo alla prova dal traffico, l’aumento del numero di veicoli complica le strategie di mobilità sostenibile, esaspera l’inquinamento atmosferico e rende più difficile l’adozione di trasporti alternativi.

Dati Istat sull'uso delle auto in Italia

Ma perché l’Italia non riesce a cambiare passo? La risposta non è solo nei dati, ma nella cultura dell’automobile. L’auto in Italia non è solo un mezzo: è simbolo di indipendenza, status e libertà personale. In molte realtà – soprattutto nei piccoli centri e nelle aree interne – l’automobile è l’unico mezzo davvero affidabile, visto il cronico deficit dei trasporti pubblici. È il rifugio del pendolare, la certezza del lavoratore, il sostegno di chi vive fuori dalle grandi direttrici urbane.

Ecco perché, nonostante il dibattito sulla sostenibilità e i progetti di riforestazione urbana, ZTL e piste ciclabili, l’Italia continua a preferire il volante alla metropolitana, il garage alla fermata del bus. E mentre le amministrazioni locali tentano di invertire la rotta con piani di mobilità green, parcheggi smart e car sharing, la strada è ancora lunga e in salita.

Il record europeo di motorizzazione non è solo una curiosità statistica: è il punto di partenza per una riflessione profonda su cosa significhi davvero muoversi oggi in Italia. E se da un lato la libertà resta legata al rombo di un motore, dall’altro c’è un pianeta – e un’aria sempre più irrespirabile – che chiede, con urgenza, un cambio di marcia reale, non solo simbolico.

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