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Treni fermi a maggio: disagi per viaggiatori e pendolari in Piemonte e Valle d'Aosta

Protesta del personale Trenitalia regionale: Orsa Ferrovie alza la voce, possibili cancellazioni e ritardi. Si temono ripercussioni diffuse anche oltre le tratte locali

Treni fermi il 17 maggio

Treni fermi a maggio: disagi per viaggiatori e pendolari in Piemonte e Valle d'Aosta

Un sabato ad alta tensione per viaggiatori e pendolari in Piemonte e Valle d’Aosta. È previsto per sabato 17 maggio uno sciopero ferroviario di 23 ore indetto da Orsa Ferrovie, sindacato autonomo tra i più rappresentativi del comparto. Dopo la mobilitazione dello scorso 11 aprile, il personale di Trenitalia della direzione business regionale tornerà a incrociare le braccia dalle 3 del mattino di sabato fino alle 2 della notte successiva. Sarà una giornata difficile per chi si affida al treno per spostarsi, soprattutto nelle tratte regionali.

Le motivazioni alla base dell’agitazione non sono state rese note nel dettaglio, ma il contesto è ben noto: condizioni di lavoro critiche, carichi crescenti, risposte aziendali giudicate insufficienti. La protesta riguarderà il personale mobile (macchinisti e capotreni), ma anche quello addetto alla vendita e assistenza, con possibili ricadute a catena sull’intero sistema di trasporto ferroviario delle due regioni.

Sciopero tra Piemonte e Valle d'Aosta

L’impatto maggiore si prevede proprio sui servizi regionali, essenziali per lavoratori, studenti e pendolari. Ma gli effetti dello sciopero potrebbero espandersi anche a tratte interregionali, soprattutto laddove il personale coinvolto opera su collegamenti misti. Modifiche, ritardi e cancellazioni sono da mettere in conto, e Trenitalia invita a consultare per tempo l’elenco dei treni garantiti, pubblicato sul sito ufficiale.

La protesta arriva in un momento delicato per il trasporto ferroviario italiano, sempre più al centro di frizioni sindacali. L’equilibrio tra efficienza aziendale, sicurezza, investimenti e diritti del personale si sta incrinando, con ripercussioni evidenti sul servizio e sulla percezione dell’utenza. Quello del 17 maggio è solo l’ultimo atto di un disagio strutturale, che attraversa il settore da mesi e che sembra ancora ben lontano da una composizione.

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