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30 Aprile 2025 - 16:19
Venaria Reale, sciopero alla Webasto: “Senza contratto si sciopera”. I lavoratori si fermano e chiedono diritti, sicurezza e salario
Venaria Reale, martedì 29 aprile 2025. È mattina, ma la sveglia oggi non è suonata per lavorare, bensì per protestare. Alla Webasto, azienda strategica nel cuore della zona industriale di corso Asti, i cancelli non si aprono come al solito: si resta fuori, si alzano i cartelli, si fa sentire la voce. Al grido di “Senza contratto si sciopera”, decine di operai si sono radunati davanti alla fabbrica, sostenuti dalle sigle FIM CISL, FIOM CGIL e UILM UIL, per chiedere quello che dovrebbe essere ovvio: un contratto nazionale equo, retribuzioni dignitose, orari umani e, soprattutto, sicurezza.
Lo sciopero nasce da una frattura che si allarga da mesi: nessuna risposta sul rinnovo contrattuale, nessuna apertura sulle richieste avanzate. E così, con i piedi ben piantati sull’asfalto e le mani alzate con striscioni e bandiere, i lavoratori hanno deciso di fermarsi. Non per ostruzionismo, ma per sopravvivenza. Aumenti salariali adeguati al costo della vita, riduzione delle ore lavorative in una fase storica dove la produttività non può più essere scambiata con lo sfruttamento, e il contrasto alla precarietà diventano i capisaldi di una battaglia che non è solo sindacale, ma profondamente politica e sociale.
Sciopero a Venaria
Ma non è solo una questione di euro o di turni. Al centro della protesta c’è anche la sicurezza, quella parola troppo spesso tirata in ballo solo dopo che è successo il peggio. I lavoratori della Webasto non vogliono commemorazioni postume, vogliono tutele oggi. Ogni incidente è un fallimento del sistema, ogni vita spezzata sul lavoro è una ferita collettiva. E i recenti fatti di cronaca – che vedono in Italia numeri ancora allarmanti sul fronte degli infortuni – non fanno che rafforzare la determinazione a non abbassare la testa.
I sindacati hanno parlato chiaro: la mobilitazione continuerà se non arriveranno risposte concrete. Le tre sigle si sono presentate compatte al fianco dei dipendenti, a testimoniare che l’unità non è solo uno slogan, ma una necessità. Il presidio ha raccolto adesioni convinte e segnato un momento importante per la comunità lavorativa di Venaria Reale. Perché dietro ogni tuta da lavoro c’è una persona, una famiglia, una vita che merita rispetto.
Il messaggio alle istituzioni è inequivocabile: non si può chiedere sacrificio a senso unico. Serve ascolto, serve mediazione, serve un contratto che riconosca il valore di chi ogni giorno costruisce, produce, manda avanti interi settori. Il lavoro senza diritti è solo fatica. Il lavoro senza tutele è solo rischio. Il lavoro senza contratto è solo ingiustizia.
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