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Crolla l’intonaco della chiesa: chiusa al pubblico e servono 220 mila euro per salvare un gioiello barocco

Il cedimento dalla volta ha spinto il sindaco a disporre la chiusura immediata. In corso la ricerca fondi, appello alla comunità per salvare un tesoro seicentesco tra arte e devozione

Crollo nella chiesa

Crollo nella chiesa di San Giuseppe

È bastato un crollo silenzioso ma devastante, un pezzo d’intonaco caduto dalla volta, per risvegliare il senso di fragilità che accompagna tanti monumenti storici del nostro territorio. È successo nei giorni scorsi nella Chiesa della Confraternita di San Giuseppe a Crescentino, dove un distacco improvviso ha costretto l’amministrazione comunale e la parrocchia a chiudere le porte del tempio al pubblico, in via precauzionale.

Il sopralluogo immediato effettuato dal sindaco Vittorio Ferrero insieme a don Enrico Triminì, amministratore straordinario della confraternita, ha lasciato pochi dubbi: la chiesa non è più sicura. L’obiettivo ora è doppio: garantire la messa in sicurezza con un primo intervento da 15 mila euro e, soprattutto, programmare il rifacimento integrale del tetto, il cui costo è stimato tra i 200 e i 220 mila euro.

Ferrero ha già attivato la Curia di Vercelli per ottenere l’inserimento dell’intervento tra le priorità di manutenzione straordinaria e, nel frattempo, ha rivolto un appello alla cittadinanza per dare il via a una campagna di raccolta fondi. A muoversi per primi sono stati i volontari, coordinati da Patrizia Gladio, con l’intenzione di costruire una rete civica di supporto per restituire dignità e accessibilità a uno dei luoghi più amati della città.

Intonaco crollato in chiesa

La chiesa, costruita tra il 1693 e il 1708, è molto più di un edificio sacro: è uno scrigno d’arte e di memoria collettiva. All’interno si possono ammirare affreschi realizzati da Carlo Martini nel 1860 che raccontano episodi della vita di San Giuseppe, e una preziosa pala del 1589 raffigurante la “Natività” di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, uno dei pittori piemontesi più importanti del tardo Rinascimento.

Il sindaco ha voluto ringraziare non solo i nuovi volontari ma anche le donne della confraternita di San Michele, che da anni, grazie al loro mercatino, riescono a finanziare piccoli interventi manutentivi, dimostrando che la cura del patrimonio passa anche dai gesti quotidiani e silenziosi.

Chi volesse sostenere il restauro può effettuare una donazione alla Confraternita di San Giuseppe tramite l’IBAN IT85A0335901600100000147240. Ogni contributo, anche piccolo, potrà fare la differenza per salvare un bene comune, che è testimonianza di fede, bellezza e identità locale.

In un’epoca in cui i muri delle chiese si sgretolano spesso prima che se ne accorga lo Stato, Crescentino prova a reagire come sa fare: con coraggio, partecipazione e spirito comunitario. Ma il tempo stringe. E la volta della chiesa — che per secoli ha protetto fedeli e opere d’arte — ora ha bisogno di essere protetta a sua volta.

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