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01 Maggio 2025 - 17:52
VICTOR MANUEL FERNANDEZ - CARDINALE
Una messa in suffragio, nella giornata dei lavoratori, per rendere omaggio a Papa Francesco e al suo impegno instancabile a favore della dignità del lavoro. Nella basilica di San Pietro, il cardinale argentino Victor Manuel Fernandez ha tenuto un’omelia intensa, centrata su ciò che Bergoglio ha sempre considerato essenziale: la centralità del lavoro nella costruzione della persona e della società.
Nel ricordare la figura del pontefice, Fernandez ha rievocato con forza le sue risposte a chi lo accusava di essere indulgente verso gli “oziosi” o i “pigri”. “Immaginate se si può dire questo di me, un discendente di piemontesi, che non sono venuti in questo Paese con il desiderio di essere sostenuti ma con una grande voglia di rimboccarsi le maniche e costruire un futuro per le loro famiglie”, rispondeva Francesco.
Il cardinale ha sottolineato che, per il Papa, il lavoro non è solo uno strumento economico, ma qualcosa che “esprime e nutre la dignità dell'essere umano, gli permette di sviluppare le sue capacità, lo aiuta ad accrescere relazioni, gli permette di sentirsi collaboratore di Dio per prendersi cura e migliorare questo mondo, lo fa sentire utile alla società e solidale con i suoi cari”. Parole che tracciano un pensiero sociale profondo, coerente, ancorato a quella “immensa dignità che non va mai perduta, che in nessun caso può essere ignorata o dimenticata”.
Nell’omelia è stato anche citato uno dei passaggi più cari a Francesco, contenuto nella Costituzione italiana: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Un articolo che il Papa riprendeva “con ammirazione”, proprio perché segna il fondamento etico della partecipazione sociale.
Non è mancato un riferimento alla meritocrazia, tema che Francesco ha spesso trattato con senso critico. “Un’altra cosa sono alcuni falsi discorsi sulla meritocrazia. Perché una cosa è valutare i meriti di una persona e premiare i suoi sforzi, ma un’altra cosa è la falsa meritocrazia, che ci porta a pensare che solo hanno meriti quelli che hanno avuto successo nella vita”, ha ricordato il cardinale.
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