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02 Maggio 2025 - 09:43
Rischio alluvione a Montanaro: l'ex sindaco depone l'ascia di guerra?
Con questo articolo proseguiamo il lavoro di ricostruzione del decennio 2014-2024.
Per la precisione, stiamo cercando di ricostruire i diversi tentativi, operati in dieci anni dal sindaco Giovanni Ponchia, di realizzare l’opera che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto mettere in sicurezza buona parte del territorio montanarese: un bacino di laminazione delle acque del rio Fossasso, concepito prima nelle cave Ronchi a Est della ferrovia (progettista geologo Sassone), poi in terreni comunali a Ovest (progettista studio ENDACO), infine in terreni comunali più terreni privati (progettista società ALLARA).
In precedenti articoli li abbiamo chiamati “dieci anni perduti”, perché in quel decennio il sindaco Ponchia non solo non ha concretamente realizzato il bacino, ma non è neanche arrivato ad avere fra le mani un progetto approvato dalla Regione. Scrivendo che Ponchia “non ci è riuscito” non intendiamo addossare tutte le responsabilità all’ingegnere. Sicuramente ha incontrato ostacoli: resta il fatto che dopo dieci anni siamo al punto di prima. Anzi, forse siamo messi peggio, perché per decisione del Comune non è stato fatto neanche il 4° lotto dello scolmatore.
LO STUDIO ENDACO: LE OPERE MINORI CHE BISOGNA FARE
Abbiamo ora recuperato lo studio che nel giugno 2022 l’eporediese Studio ENDACO dell’ing. Enrione consegnò al Comune. In quel 2022 il sindaco Ponchia aveva già messo da anni al lavoro ALLARA, ma continuava a pagare le parcelle a ENDACO, che correttamente seguitava a svolgere il lavoro che il Comune gli aveva commissionato. Ecco perché ci siamo permessi di chiamare il Comune di quel decennio un “progettificio”.
Il documento ENDACO è intitolato:
“Studio di verifica che le misure di messa in sicurezza del territorio abbiano raggiunto l’obiettivo di minimizzazione del rischio ai fini della fruibilità urbanistica delle aree interessate”.
Lo studio, pur citandoli, non si occupa dei progettoni, cioè delle grandi opere come il 4° lotto dello scolmatore e i vari progetti di bacino di laminazione ideati dall’amministrazione Ponchia. Si concentra invece sulle opere minori, di contorno, compensative, ecc., che, in attesa della realizzazione della grande opera quasi decisiva, si possono e si potevano eseguire in minor tempo riducendo così il rischio esondazione. Facciamo notare che per il Comitato di Difesa Ambientale occorrono perlomeno dieci anni per arrivare alla conclusione delle opere maggiori, dal progetto al collaudo: nel frattempo era ed è opportuno cercare di fare almeno quelle “minori”, suggerite da ENDACO.
Conseguentemente ENDACO indica un “piano di interventi”:
“Oltre al canale scolmatore Nord, sono stati individuati i seguenti interventi da realizzarsi nell’ambito del territorio comunale a completamento della sistemazione idrogeologica (…):
pulizia e rimodellamento alveo Rio Fossasso (int. 2)
adeguamento manufatto di immissione nella Gora Baina (int. 4)
ripristino funzionalità idrauliche sottopassi Gora Baina [in realtà Gora di Chivasso] ferrovia e strada provinciale (int. 6)
formazione bacino di laminazione Gora Baina (int. 7)
adeguamento sistema di raccolta, convogliamento ed evacuazione acque meteoriche zone S. Rocco – S. Anna (int. 8)
rimodellamento alveo ed adeguamento sezione di deflusso Gora Baina (int. 9)
prolungamento in direzione sud dell’arginello in sponda sinistra del canale scolmatore Nord (int. 10)
Conclude ENDACO, in riferimento a queste opere e interventi da effettuare nel solo territorio di Montanaro:
“La realizzazione di tale piano di interventi consentirebbe la mitigazione del rischio idraulico in tutto il territorio comunale, come rappresentato nella Tavola AT/F/01.06 di PRGC ‘PLANIMETRIA AREE ESONDABILI CON OPERE DI RIDUZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO’, che illustra le condizioni di rischio idraulico residuo a seguito della realizzazione degli interventi di mitigazione succitati”.
Tuttavia questi interventi non bastano. ENDACO raccomanda infatti di lavorare in una prospettiva territoriale più ampia, in sinergia con altri Comuni e con consorzi irrigui come quello di Caluso. Sia perché i rii che attraversano Montanaro (Fossasso, Auzero, Vallunga, Denoglia) nascono in parte nei Comuni a monte, sia perché questi rii debbono venire considerati come parte di un sistema di mitigazione del rischio idraulico di dimensioni sovracomunali. Fra parentesi, il Consorzio di Caluso aveva manifestato la propria disponibilità a lavorare insieme già nel 2020: un episodio sul quale torneremo.
Ricordiamo di nuovo che questo studio ENDACO è del giugno 2022.
Pochi giorni fa il Comitato di Difesa Ambientale ha chiesto all’ex sindaco Ponchia:
quali di queste opere o interventi sono stati realizzati?
Si rivolge anche all’amministrazione Careri:
se non sono stati attuati, è possibile farlo ora, o appena possibile?

Antonino Careri attuale sindaco del paese
LA RETE FOGNARIA NON È ADEGUATA
Scrive lo studio ENDACO:
“non essendo state realizzate opere di mitigazione sul rio Fossasso, risultano totalmente invariate le condizioni di rischio idraulico nel settore orientale” del territorio comunale.
Prendiamo ad esempio le condizioni delle fognature:
“Adeguamento sistema di raccolta, convogliamento ed evacuazione acque meteoriche zone S. Rocco – S. Anna (int. 8). Si tratta di un intervento di altra natura, riguardante la rete fognaria locale, finalizzato ad evitare allagamenti puntuali determinati non già dalla rete idrografica superficiale bensì da acque meteoriche non collettate”.
Anche questo mancato intervento è stato rilevato dal Comitato di Difesa Ambientale:
“Ci chiediamo… perché non sia stato intrapreso in tutti questi anni un piano di collaborazione con SMAT per potenziare le fognature come previsto dal PRGC, neppure per esempio in piccola parte quando è stato rifatto il manto stradale di via Cesare Battisti, numerosi concittadini si pongono questo interrogativo (a cui chiediamo risposta all’ingegner Ponchia)”.
Pure a causa di questo mancato intervento, prosegue ENDACO, permangono
“le criticità idrauliche connesse alle esondazioni del rio Fossasso nella parte orientale dell’abitato che, come capitato nel corso degli eventi alluvionali storici, possono interessare anche aree della porzione occidentale (zone San Rocco – Sant’Anna)”.
I PERICOLI DEL RIO FOSSASSO
La questione del rio Fossasso ricorre ovviamente in tante altre pagine dello studio ENDACO. Lo studio non si esprime sull’alternativa fra 4° lotto dello scolmatore e bacino di laminazione. In questo documento ENDACO non pretende di sentenziare se sia meglio il 4° lotto dello scolmatore o il bacino di laminazione. ENDACO si limita a constatare, di passaggio, che il 4° lotto non è stato fatto per scelta del Comune fin dal 2013, e pure il bacino di laminazione non è ancora stato costruito. Le due opere principali erano in alternativa: dopo dieci anni di amministrazione Ponchia non c’è né l’uno né l’altro.
ENDACO non si pronuncia sulle due opere principali perché questo suo studio ha un altro scopo, come abbiamo già scritto: questo studio è finalizzato a indicare le opere minori che occorre fare. E in mancanza di queste opere il rio Fossasso è talvolta pericoloso. Al riguardo, riportiamo per intero un lungo passo dello studio, tratto dal paragrafo “Scenari di esondazione in assenza di interventi”:
“Le esondazioni del Rio Fossasso interessano principalmente la parte orientale del concentrico ad ovest del rilevato ferroviario. Il Rio Fossasso non riuscendo, in piena, a defluire interamente nel tratto intubato, esonda nelle strade del paese e, superato il terrazzamento che lo separa dal bacino occidentale, defluisce in direzione ovest. Una ridotta quotaparte della portata, stimata in circa 1/3 di quella complessiva per un evento con tempo di ritorno 200 anni, continua a defluire in direzione sud.
La porzione più settentrionale del territorio Comunale situata ad est della ferrovia è protetta dalle esondazioni del Rio Fossasso dallo stesso rilevato. In tali aree non si evidenzia la presenza di altri corsi d’acqua, ad esclusione di alcuni fossi di modesta rilevanza; inoltre, visto l’andamento planoaltimetrico del territorio, si può supporre che non si verifichino significative inondazioni provenienti dai territori posti a nord-est. Eventuali modesti fenomeni di esondazione sono da attribuire all’inefficienza dei sistemi di raccolta, convogliamento ed evacuazione delle acque meteoriche.
Al contrario, nelle aree più prossime al concentrico, le verifiche idrauliche hanno evidenziato che, per eventi di piena superiori a TR20, il rilevato ferroviario può essere sormontato dalle acque del Rio Fossasso. I territori ad est della ferrovia a ridosso del rilevato possono essere interessati da modeste esondazioni anche per eventi di entità inferiore, a causa di contributi idrici provenienti dai manufatti che attraversano il rilevato stesso.”
Avevamo scritto che la precedente amministrazione aveva perso dieci anni perché non era riuscita a fare né il 4° lotto dello scolmatore né il grande bacino di laminazione. Ma, se ENDACO ha ragione, l’ingegner Ponchia ha perso molti anni anche riguardo alle opere minori: anche queste le ha realizzate solo in parte.
IL CONSIGLIO COMUNALE DEL 29 APRILE
Fortunatamente l’ultimo consiglio comunale si è svolto in un clima di collaborazione fra amministrazione e opposizione, tra maggioranza e minoranza. Il consigliere Ponchia ha momentaneamente deposto l’ascia di guerra. La raccolta firme del Comitato Alluvionati è transitata in consiglio con destinazione Regione. È stata eletta la Commissione speciale. Tutti attendono fiduciosi che Allara mandi al Comune il progetto corretto in base ai 21 punti critici rilevati dalla Regione. Il Comune lo inoltrerà alla Regione.
Persino il “Gruppo dei Feroci”, che tutti i santi giorni su Facebook attacca tutto il mondo – Careri, Gallon, Stefano Pellegrino, le alluvioni, il quarto lotto, i gatti, le volontarie dei gatti, le altrui pagine Facebook, e questo giornale ecc. – si è concesso una mezza giornata di riposo. Speriamo in bene.
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