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01 Maggio 2025 - 13:59
Oltre al danno, anche la beffa. Sono diversi i cittadini di San Mauro Torinese che stanno denunciando pubblicamente quanto accaduto lo scorso 29 aprile, quando il Comune ha recapitato agli ultimi cittadini le lettere col conto (salatissimo) della TARI, la tassa sui rifiuti, con un solo giorno di anticipo rispetto alla scadenza.
«Complimenti al comune di San Mauro che invia la TARI il pomeriggio prima della scadenza e non contento elimina gli F24 che si potevano pagare senza commissioni introducendo il pagamento tramite Cbill con conseguenti commissioni di euro 2,20 per ogni pagamento. Bravissimi!», si sfoga con amarezza un cittadino, che oltre al conto salato ha avuto la spiacevole sorpresa di non poter più pagare senza commissioni, ma di dover sborsare 2,20 euro per l’operazione bancaria, oppure – aggiunge un altro sanmaurese – 1 euro di commissione a Satispay.
Pur trattandosi di commissioni di pochi euro, la novità è stata particolarmente sgradita e avvertita come una beffa, che si aggiunge all’arrivo stesso della comunicazione a sole 24 ore circa dalla scadenza della rata. Nel mentre, la TARI ha raggiunto per l’anno 2024 tariffe record.
Il caso: TARI in aumento del 7% nell'ultimo anno
Dati alla mano, attraverso l’apposito strumento online del Comune di San Mauro Torinese che permette di simulare il calcolo della TARI, se nel 2023 una famiglia di quattro persone in un appartamento di 80 mq pagava 462,37 euro di TARI, per l’anno 2024 la cifra è di 496,30. Si tratta di un aumento del 7,34%. Questo dato può variare leggermente da famiglia a famiglia, ma si tratta di un aumento medio del 7%, come ha confermato mesi fa anche il consigliere comunale Bruno Bonino in risposta a una delle lamentele sui social.
La tariffa della TARI viene stabilita dal Comune sulla base di quanto indicato dal Consorzio di bacino 16 (CB-16) di cui fa parte San Mauro per coprire i costi sostenuti per la raccolta dei rifiuti da parte del gestore Seta. Il pagamento della tassa avviene sempre in due fasi: un acconto, pari all’80% dell’importo calcolato sulle tariffe dell’anno precedente (quindi ora il 2024), e un saldo che tiene conto delle variazioni che arriva nel mese di novembre.
Se oltre a Seta ci si mette anche il Comune
L’aumento della TARI non è stato quindi deciso dal Comune di San Mauro in sé, ma Seta è stata autorizzata a chiedere tariffe maggiori ai territori che serve grazie a quanto stabilito dal Governo, traducendo il tutto in un aumento del canone. Ma perché? Per l’ennesimo e abusato motivo: l’inflazione, divenuta spesso una scusa universale per penalizzare ulteriormente i cittadini, i cui stipendi – gli unici tra tutti quelli dei cittadini UE – non solo non sono aumentati nel corso degli ultimi trent’anni, ma sono pure diminuiti, con un caro vita che sta diventando sempre più insostenibile.
Se è vero che il Comune ha risposto agli aumenti con delle agevolazioni per la popolazione, ma solo per le fasce più economicamente svantaggiate, al salasso economico si sono aggiunte le beffe del recapito tardivo delle lettere e delle commissioni per il pagamento. Un segnale decisamente spiacevole per tutti quei sanmauresi che, al pari del resto degli abitanti della Penisola, sono vessati da salari sempre più bassi e da un costo della vita sempre maggiore.
Il Comune ha fatto sapere, attraverso una nota ufficiale poi condivisa sulla propria pagina Facebook, che il motivo dei ritardi sarebbe da imputare a Poste Italiane.
«In questi giorni sono giunte alcune segnalazioni riguardanti la consegna degli avvisi di pagamento TARI a pochi giorni dalla scadenza del 30 aprile. Tale operazione non viene gestita direttamente dal Comune bensì da Poste Italiane, che durante il periodo di ponti e festività potrebbe non aver rispettato i tempi di consegna. Avvisiamo i cittadini e le cittadine che non sono previste sanzioni se la rata (la prima o la rata unica) viene pagata anche con qualche settimana di ritardo rispetto alla scadenza prevista», ha reso noto il municipio.
Resta però un mistero la sparizione di un commento di un cittadino sotto il post, che aveva evidenziato come i giorni di ferie per Pasqua, Pasquetta e il 25 aprile non fossero certo una novità, e il Comune poteva attivarsi in anticipo per evitare disagi. Non è chiaro se a far sparire il commento sia stato lo stesso account del Comune o il cittadino.
«Quest'anno il pagamento è possibile solo tramite PagoPA. Questo perché, secondo la normativa, la Pubblica Amministrazione dovrebbe riscuotere i propri incassi esclusivamente attraverso questo sistema, superando definitivamente i pagamenti tramite il modello F24. Il nostro Comune si è adeguato a queste regole, come, ad esempio, anche il Comune di Torino. È importante chiarire, inoltre, che il costo del pagamento sul circuito PagoPA non è una tassa in più e non va al Comune: è il compenso per il servizio PagoPA, simile a quello che si paga alle Poste per i bollettini». Questo è quanto si può leggere per quanto riguarda le modalità di pagamento.
Se però è vero che la città San Mauro si è “adeguata”, molti cittadini non trovano corretto dover pagare una tariffa in più precedentemente non prevista e che si somma alla stangata della tassa rifiuti.
Altri cittadini segnalano infine di aver ricevuto la lettera oltre il termine per il pagamento, sebbene per le prime settimane di ritardo non siano previste sanzioni.
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