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29 Aprile 2025 - 21:38
Cinquemila giovani piemontesi, cinquemila pellegrini adolescenti giunti a Roma in nome della fede per rendere omaggio al defunto papa Francesco, ma anche per guardare al futuro con speranza.
Tra chi ha guidato il viaggio a Roma tra il 25 e il 27 aprile, c’era anche don Luca Ramello, il parroco di San Mauro Torinese ormai diventato celebre su TikTok, con l’account dell’oratorio cittadino che ha raggiungo ormai migliaia di followers.
La visita, in triste concomitanza con i funerali del pontefice, era però mirata alla partecipazione dei ragazzi al Giubileo degli Adolescenti, una tre giorni in cui ragazzi e ragazze di tutto il mondo hanno animato le vie, le piazze e le chiese di Roma e Città del Vaticano con il loro entusiasmo e la loro preghiera.
Don Luca Ramello
«Roma in questo momento è nobile, ma anche in lutto per la morte di papa Francesco. Si sta compiendo un doppio pellegrinaggio nella città cuore della fede cattolica, ma in qualche modo di tutto il mondo», così ha commentato con un video su TikTok il parroco-influencer sanmaurese, dopo aver citato il motto «O Roma felix, o Roma nobilis» contenuto dell’inno dei santi apostoli Pietro e Paolo.
«Vivere il Giubileo del 2025, il Giubileo della Misericordia, il pellegrinaggio della preghiera, della gratitudine per papa Francesco e la preghiera per il suo successore: ecco il senso del nostro pellegrinare qui a Roma», ha aggiunto don Luca.
Commosse infine le sue parole nel ricordare José Mario Bergoglio: «L’augurio è di portare le parole di un cardinale che poi divenne papa e santo, cardinal Montini, poi papa Paolo VI. Alla morte di Pio XII ebbe questa esclamazione del cuore: "Simone dorme, Pietro veglia". Noi siamo qui per ringraziare la persona di papa Francesco, ma siamo qui anche per pregare perché il successore di Pietro continui l’opera da lui iniziata».
Non solo quindi un pellegrinaggio di lutto, ma soprattutto un pellegrinaggio di speranza per il futuro della Chiesa cattolica, ora alla ricerca di un successore di san Pietro.
Don Luca rappresenta quindi bene uno dei modi che la Chiesa del futuro, ma anche ormai del presente, può intraprendere per avvicinarsi ai fedeli, soprattutto più giovani, e per provare a far fronte a una crisi non tanto della spiritualità in senso ampio, quanto piuttosto del cattolicesimo tra i ragazzi.
Gli occhi saranno ora puntati sulle “fumate” del Conclave, in attesa di quella bianca che annuncia il nuovo pontefice. Chi sarà il nuovo papa? Un “nuovo” Francesco attento ai giovani e ai più fragili, aperto verso le minoranze (anche se con alcuni aspetti controversi non trascurabili)? Oppure un papa conservatore, che proverà a proiettare nel presente le idee del passato, ma con un risultato potenzialmente disastroso tra i giovani, che potrebbero ancora di più fuggire dalla Chiesa?
Mentre sui social e non solo è già partito il “totopapa”, per immaginare chi potrà essere scelto tra i papabili, la comunità cattolica di tutto il mondo, così come l’oratorio di San Mauro Torinese, rimane in trepidante attesa.
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