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Caluso, tra efficienza fiscale e grandi investimenti: i conti tornano, ma la cassa traballa!

Nel consuntivo approvato il 28 aprile spiccano i 511mila euro incassati da recuperi tributari, ma le sfide restano: anticipazione di tesoreria in vista per il 2025, costi elevati non ancora rimborsati dal PNRR e un impianto solare che preoccupa

Caluso, tra efficienza fiscale e grandi investimenti

Caluso, tra efficienza fiscale e grandi investimenti: i conti tornano, ma la cassa traballa!

Caluso chiude il bilancio consuntivo del 2024 con numeri solidi, un avanzo amministrativo di quasi 2,8 milioni di euro e un recupero IMU di 511mila euro, una cifra che l’amministrazione definisce «eccezionale» per entità e tempistiche. Ma sotto la superficie degli incassi record, emergono fragilità strutturali che impongono prudenza. Il calo progressivo della liquidità, unito ai ritardi nei rimborsi dei fondi statali, ridisegna uno scenario in cui sarà probabilmente necessario ricorrere all’anticipazione di tesoreria nel 2025.

Il documento economico approvato lunedì 28 aprile in consiglio comunale, con l’astensione della minoranza, fissa il bilancio complessivo in circa 13,6 milioni di euro. A presentarlo è stata l’assessora Giuliana Patterlini, che ha messo in evidenza la crescita significativa dell’attività di recupero dell’Imposta Municipale Unica: una voce che ha garantito entrate sostanziali, evitando il ricorso ad anticipazioni di cassa e compensando il lieve calo dei proventi da concessioni edilizie, fermi a 72mila euro. Le spese correnti si attestano sui 6 milioni, mentre tra le voci di spesa spiccano l’istruzione e le politiche giovanili, che insieme alla refezione scolastica rappresentano la fetta più consistente del bilancio: 3 milioni e 960mila euro.

Il bilancio di Caluso

Tra gli investimenti di maggiore impatto, si segnala la ristrutturazione della scuola primaria “Giacosa”, costata 2,5 milioni, di cui 2,17 già pagati ma ancora non del tutto rimborsati dallo Stato, che ha finora erogato solo il 30% dell’importo totale. A questi si aggiunge il consolidamento delle mura del Parco Spurgazzi, un’opera da 750mila euro che ha fatto crescere il capitolo “ambiente e territorio” fino a 2,56 milioni.

La liquidità in cassa mostra però un trend preoccupante: se nel 2021 si registravano 2,45 milioni di euro, nel 2024 si è scesi a 621mila euro. L’assessora ha spiegato che «la cassa viene monitorata praticamente ogni giorno» e che per l’anno in corso non è stato necessario attivare anticipazioni, ma nel 2025 sarà cruciale restare vigili.

Un’altra voce delicata riguarda il fotovoltaico: l’impianto chiude il 2024 con un passivo di 54.500 euro, e le prospettive per il 2025 restano negative. Il Comune ha accantonato 591mila euro per coprire spese future legate allo smaltimento dei pannelli e al riscatto dell’impianto, che continua a pesare sui conti comunali nonostante l’impegno per una transizione energetica più sostenibile.

Intanto, i rimborsi statali tardano ad arrivare. Lunedì 28 aprile, il Comune ha ricevuto solo 22mila euro per lavori già conclusi nel 2022 sulla strada di Rodallo. Un ritardo che, seppur non isolato, contribuisce a rallentare la rigenerazione delle risorse impegnate.

Nel complesso, il quadro che emerge è quello di un’amministrazione che ha saputo ottimizzare le entrate tributarie e concludere importanti opere pubbliche, ma che si muove su un equilibrio sottile tra progettualità e cautela finanziaria. Il 2025 sarà un anno chiave per capire se la macchina comunale riuscirà a reggere il peso degli impegni presi senza sacrificare la stabilità economica conquistata.

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