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27 Aprile 2025 - 16:41
Renato Dutto, consigliere comunale di Lauriano
«Il sindaco di Lauriano lancia la palla in tribuna pur di non rispondere alle domande della minoranza e delle famiglie alluvionate».
Il capogruppo della lista "Lauriano e Piazzo Domani", Renato Dutto, ed i consiglieri Graziano Bronzin e Sabino Fusco, affermano che «sono due i dati politici di rilievo emersi dal Consiglio comunale di Lauriano svoltosi nella serata di martedì 22 aprile, alla presenza di tantissimi cittadini alluvionati: la scena muta da parte di sindaco, Giunta e maggioranza sulla questione dei risarcimenti agli alluvionati e la decisione di non consentire di porre delle domande da parte dei tanti cittadini intervenuti. A molti laurianesi disperati, che hanno perso tutto o quasi tutto nell'alluvione, non è stato dato il diritto di esprimersi. Per l'apertura del Consiglio abbiamo votato soltanto in quattro, noi della minoranza più Riccardo Ferrero, con i 7 della maggioranza che hanno votato contro. Il resto è soltanto folclorismo e divagazioni varie, come il clown che scende in pista tra un numero e l'altro del circo. E quando a Lauriano si parla di un clown, esilarante con le sue smorfie, tutti sanno a chi ci si riferisce. L'unico problema è che il clown non ci andava in questo contesto, perché la gente sta piangendo e non ha nessuna voglia di ridere».
Clima molto rovente, quello vissuto in municipio martedì 22 aprile. «Parliamo di cose serie - affermano Dutto, Bronzin e Fusco -. Noi abbiamo posto e confermiamo le domande che fanno i cittadini alluvionati. C'è bisogno immediatamente di queste misure urgenti: che ai cittadini siano garantiti anticipi di risarcimenti, oppure linee di credito, affinché possano al più presto acquistare le cucine e dei tavoli per poter mangiare, dei letti per poter dormire ed i mobili necessari per poter vivere normalmente in una casa; che si trovino le vie legittime per evitare che gli alluvionati siano tassati per Imu ed altre imposte comunali almeno per un anno o per tutto il tempo necessario per ritornare alla normalità; che i tombini pieni di terra e gli scarichi vengano puliti rapidamente e che il Comune incarichi la Protezione Civile, oppure dei privati, di intervenire con dei canal jet, per evitare che una nuova forte precipitazione provochi nuovamente dei gravi danni. Soltanto così nessuno degli alluvionati potrà sentirsi abbandonato dall'Amministrazione comunale».
La minoranza lamenta che «sindaco, Giunta e maggioranza hanno fatto scena muta e non hanno risposto alle richieste della cittadinanza, che vuole sapere come e quando avverranno gli eventuali risarcimenti dei danni. Con dei pretesti inconsistenti, il sindaco ha voluto mettere da parte le domande degli alluvionati. Il sindaco ha dimostrato palesemente, di fronte alla cittadinanza, di non avere la "stoffa" per ricoprire la carica. In queste occasioni, e non solo quando si riscuote l'indennità a fine mese (pagata dalla collettività), un primo cittadino deve dimostrare quanto vale: non si può sospendere più volte il Consiglio, rifugiarsi in una stanza del municipio, fare diffondere le voci di malori per, di fatto, menare il can per l'aia e fuggire dalle domande poste dagli alluvionati. E poi votare per impedire che possano parlare gli stessi alluvionati, di fatto cacciandoli dal municipio, perché accantonati. Questa è mancanza di rispetto della istituzione che il sindaco rappresenta e dei cittadini che l'hanno votata. Avevamo qualche sospetto che fosse stata eletta sindaco soltanto come prestanome, in attesa di qualche malaugurato ritorno. Adesso ne abbiamo quasi la certezza. Sindaco che probabilmente non conosce nemmeno il significato del termine "sciacallaggio", parola che le sarà stata scritta il giorno dopo da qualcuno e che lei ha ingenuamente ripetuto, senza pensarci. Troppo facile rispondere ai cittadini (il giorno dopo averli cacciati dal Consiglio) seduta da sola nella sua comoda poltrona in municipio, con accanto il suggeritore. Che coraggiosa! Se avesse avuto "stoffa", avrebbe risposto subito ai cittadini, invece di "fuggire" dalle domande. Per ovviare a questo problema, ovvero il non sapere rispondere ai cittadini, il sindaco potrebbe insegnare al suo suggeritore di fare un corso da ventriloquo, così potremo avere delle risposte "in diretta" e non soltanto il giorno dopo».
Quanto alle accuse legate alle polemiche in aula consiliare, la minoranza risponde «con una sfida: il Comune organizzi una proiezione pubblica della registrazione del Consiglio, oppure la carichi sul sito o sulla pagina Facebook del Comune, in modo che tutta la cittadinanza possa valutare l'accaduto. Emergerà chiaramente che la minoranza ha esposto pacatamente il suo punto di vista e le richieste a nome degli alluvionati, ma che le provocazioni sono partite dai banchi della maggioranza, creando un clima di tensione sfociato in una grande gazzarra. Sempre con il sindaco presente fisicamente ma di fatto assente dalla scena. Sindaco e maggioranza hanno gestito male la seduta e non possono addossare ad altri le loro responsabilità».
Nella riunione del Consiglio comunale di martedì 22 la minoranza ha cominciato anche ad affrontare il tema dei "perché" dell'alluvione che ha colpito molte famiglie laurianesi: «Abbiamo prima di tutto espresso i doverosi ringraziamenti ed i sentimenti di gratitudine per chi è intervenuto nella fase di emergenza ed abbiamo proposto le misure immediate a favore degli alluvionati - affermano Dutto, Bronzin e Fusco -. Poi abbiamo annunciato che, quando il paese avrà superato questa grave crisi, prenderemo in esame i tanti perché di quanto è accaduto. L’alluvione che abbiamo vissuto non è solo il frutto di fenomeni naturali estremi e di un cambiamento climatico che ci costringe a rivedere il nostro modo di vivere e di proteggere l’ambiente. Dobbiamo essere onesti con noi stessi: il comportamento dell’uomo ha sempre un ruolo in queste tragedie. La mancanza di costante manutenzione dei corsi d’acqua, e ci riferiamo in particolare al rio Grande, sia a monte che qui, nel nostro paese, ci ricordano che la prevenzione non deve mai essere trascurata. Il sindaco dovrà spiegarci perché da ben sei anni non veniva pulito dai detriti il rio Grande, che è straripato, creando i danni a tante abitazioni, garage, cantine. Il sindaco dovrà anche rispondere su quante volte è stata compiuta la manutenzione alle paratoie del rio Grande posizionate prima del Po e se erano piene di rami o detriti vari. Vogliamo anche sapere chi e perché abbia voluto la "distruzione" del Gruppo di Protezione Civile di Lauriano, che aveva ben 33 volontari, funzionava perfettamente ed aveva una sede intitolata al nostro concittadino Ilario Favretto presso la stazione ferroviaria di Lauriano. Hanno voluto chiudere il Gruppo di Protezione Civile, senza mai spiegare il perché. Eppure un Gruppo di Protezione Civile numeroso ed attrezzato (a Lauriano in piena emergenza non c’erano più pale, stivali e guanti), sarebbe stato molto utile in questa fase di emergenza. Soprattutto perché un Gruppo di Protezione Civile già funzionante sarebbe sceso in campo rodato da tante esercitazioni di emergenza (come quelle che erano state fatte nei cinque anni in cui fu operativo, sotto la guida di Claudio Gobbi e Pasquale Di Gaetano)».
I consiglieri Dutto, Bronzin e Fusco annunciano inoltre che «approfondiremo anche per quale motivo il Coc, Centro Operativo Comunale previsto dal vigente Piano di protezione civile, è stato convocato giovedì 17 aprile, il giorno stesso dell'alluvione, e non il giorno prima, quando la Regione Piemonte aveva già annunciato le gravi precipitazioni in arrivo. Chiederemo anche perché il Comune di Lauriano non si è occupato della frana sulla strada della frazione Fegine, dove 18 persone erano isolate, e perché ha addirittura tardato per giorni ad autorizzare il Comune di Moransengo Tonengo di intervenire, a proprie spese, sul territorio di Lauriano, per liberare la frana. Ci sono stati tanti problemi, ritardi, scarso coordinamento ed organizzazione nella gestione dell'emergenza da parte del Comune di Lauriano. Chi ha delle responsabilità deve spiegare i tanti perché alle persone che hanno perso tutto o quasi tutto a causa dell'alluvione».
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