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Montanaro, mozioni sul bacinetto: polemica continua. La maggioranza chiede le dimissioni di Ponchia?

Scoppia la polemica tra l'amministrazione comunale e l'opposizione

Montanaro, mozioni sul bacinetto: polemica continua. La maggioranza chiede le dimissioni di Ponchia?

Montanaro, mozioni sul bacinetto: polemica continua. La maggioranza chiede le dimissioni di Ponchia?

La minoranza guidata dall’ex sindaco Giovanni Ponchia annuncia su Facebook che nel prossimo Consiglio comunale presenterà due mozioni sulla questione del cosiddetto “bacinetto”, cioè del “bacino di laminazione del rio Fossasso”.
Ponchia e i suoi colleghi scrivono che il prossimo Consiglio comunale sarà 23 aprile, cioè mercoledì: ma per ora nel sito del Comune non compare alcuna convocazione. Forse il consiglio si terrà più avanti, ma è ragionevole supporre che non tarderà molto, perché il bacinetto è una questione importante.

Con la prima mozione Ponchia chiede che tutto il Consiglio comunale approvi la petizione pro bacinetto presentata dal Comitato Pro Alluvionati e firmata da 1219 cittadini (ma sono proprio quel numero? Chi le ha contate?), e che il Sindaco e la Giunta approvino il progetto del bacino di laminazione e lo trasmettano alla Regione.

Con la seconda chiede che il sindaco Careri includa l’ingegner Ponchia fra i rappresentanti del Comune di Montanaro che parteciperanno in Regione ai lavori della Valutazione di Impatto Ambientale.

Nel Consiglio del 9 aprile l’amministrazione Careri si era infatti limitata a prendere atto della petizione, rimandandone la discussione e votazione. Le due mozioni non erano ancora state depositate ma il consigliere Schifanella aveva annunciato che avrebbe chiesto di votarle nel successivo Consiglio comunale.

Al termine di quel Consiglio del 9 aprile il sindaco Careri aveva risposto che la Giunta era in attesa di avere fra le mani il progetto emendato predisposto dalla società Allara. Poi l’avrebbe votato e lo avrebbe trasmesso alla Regione, che è l’ente (non è il Comune) cui compete respingere o approvare il progetto. Scrivo il progetto “emendato” perché ormai conosciamo tutti come si sono svolti i fatti: nell’aprile 2024 l’allora sindaco Ponchia aveva depositato in Regione il progetto redatto dalla società Allara di Casale Monferrato, che opera in partenariato col Comune. Il partenariato vuol dire che sarà Allara a costruire il bacinetto usando soldi propri: soldi che la società recupererà trattando e vendendo il materiale asportato per fare il bacinetto.

Due mesi dopo, il 20 giugno 2024, quando ormai si è insediata la nuova Giunta Careri, la Regione manda al Comune una determinazione nella quale rileva nel progetto ben 21 criticità soprattutto di “natura ambientale”, e decide di sottoporre il progetto medesimo alla fase di Valutazione di Impatto Ambientale. Ne consegue che tocca ad Allara modificare il progetto eliminando le 21 criticità. Poi lo manderà al Comune, il quale dovrà inviarlo alla Regione affinché, in questa versione auspicabilmente migliorata, venga infine approvato o respinto.

In un precedente articolo, pochi giorni fa, avevo riassunto la determinazione della Regione e illustrato alcune delle 21 criticità. Da quel che empiricamente si può ricavare dai social, l’articolo è stato accolto e discusso animatamente dalla comunità montanarese. Sono felice che il giornale al quale collaboro abbia riscosso un tale successo.

Nel suo profilo Facebook l’ex sindaco Ponchia ha rivendicato il lavoro svolto in dieci anni dalla sua amministrazione a tutela del territorio montanarese, ha rimproverato la Giunta Careri per il ritardo nell’invio del progetto alla Regione, e ha chiesto le dimissioni dei membri della maggioranza a suo parere contrari al progetto: “l'attuale maggioranza è spaccata e noi chiederemo le dimissioni di coloro che sono contrari al bacino… I ritardi sono sotto gli occhi di tutti”.

Chi sono i membri della maggioranza contrari al progetto? Ponchia non lo rivela, ma prima o poi li beccheremo, stiano in guardia.
Inoltre, circa il ritardo: non è Allara che deve fare il progetto? Che oltretutto ha fatto un primo progetto impallinato dalla Regione con 21 punti di criticità. E quindi allungando i tempi del procedimento. Ma Allara se lo è portato in casa Ponchia, non Careri.

Infine, se alcuni della maggioranza di Careri devono dimettersi, non dovrebbe dimettersi da consigliere anche Ponchia?
Forse Careri è in ritardo di qualche mese – non lo sappiamo – ma è entrato in carica dieci mesi fa, e non può essere in ritardo più di tanto. Invece Ponchia è in ritardo di dieci anni. È diventato sindaco a metà del 2014 e ha presentato il progetto in Regione ben dieci anni dopo, nell’aprile 2024.

Alla vigilia delle elezioni che poteva perdere, e infatti le ha perse.

Se il bacinetto è così decisivo per mettere in sicurezza il paese, perché Ponchia ci ha messo dieci anni per presentarlo? Se gli alluvionati, che trasaliscono ogni volta che piove tanto, lo ritengono urgente, perché l’amministrazione Ponchia lo ha progettato dopo dieci anni dal suo insediamento?

Ponchia ha deluso una parte dei montanaresi. Chissà se il 23 aprile, o in altra data, qualcuno dai banchi della maggioranza lo additerà: “Ponchia, dimettiti!”

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