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Oltre 500 frane, la Regione chiede lo Stato di emergenza: "Servono 15 milioni di euro"

Cirio chiede aiuto al Governo dopo l’ondata di maltempo

La frana tra Lauriano e San Sebastiano da Po

La frana tra Lauriano e San Sebastiano da Po

Il conto dei danni sale. E non di poco. Servono almeno 15 milioni di euro per coprire le opere di somma urgenza dopo il maltempo che ha flagellato il Piemonte nei giorni scorsi. È la prima stima ufficiale emersa oggi durante un vertice in videocollegamento tra il presidente della Regione Alberto Cirio, gli assessori Marco Gabusi (Protezione Civile) ed Enrico Bussalino (Enti locali), i presidenti delle Province piemontesi e i rappresentanti di Anci, Uncem, Upi, Anpci e Ali.

La Regione ha già stanziato 5 milioni, attingendo dal fondo di riserva, ma il fabbisogno è triplo. E il conto potrebbe salire ancora. Le frane censite sono oltre 500, ma i numeri sono in aggiornamento continuo, col terreno che frana ovunque: dalla collina torinese alle valli del cuneese, passando per le aree più fragili dell’alessandrino e del biellese.

Si spala a Monteu da Po

“Grazie all’accuratezza delle previsioni di Arpa e alla prontezza della Protezione Civile, che ha mobilitato oltre 1500 volontari in poche ore, pare che la fase più critica sia alle spalle – ha spiegato Cirio – ma non possiamo abbassare la guardia, viste le previsioni delle prossime ore”.

Alle Province è stato chiesto di lavorare da subito alla stima dei danni, per arrivare a inizio settimana con un conteggio preciso da trasmettere a Roma. Obiettivo: ottenere lo Stato di emergenza, indispensabile per coprire gli interventi già effettuati e quelli ancora da avviare.

“Ho sentito più volte in questi giorni il ministro Musumeci – ha aggiunto il governatore – e il vicepresidente Tajani, durante il Consiglio dei Ministri, ha portato la questione all’attenzione del governo. Abbiamo ricevuto importanti rassicurazioni sul supporto e la vicinanza”.

Intanto la macchina dei soccorsi continua a girare. Ma i danni restano. E per molti Comuni colpiti, la vera emergenza deve ancora cominciare: quella dei fondi per ripartire.

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