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Brusasco, il giorno dopo: “Abbiamo perso tutto. Ma siamo vivi. E questo, oggi, è già tanto” (VIDEO)

Le testimonianze di chi s'è visto l'acqua piombare in casa, nel giardino, in garage

Brusasco, il giorno dopo: “Abbiamo perso tutto. Ma siamo vivi. E questo, oggi, è già tanto” (VIDEO)

Brusasco, il giorno dopo: “Abbiamo perso tutto. Ma siamo vivi. E questo, oggi, è già tanto” (VIDEO)

Un’ora. Tanto è bastato perché il Rio Trincavena, quel rigagnolo che per anni ha attraversato silenzioso le borgate di Brusasco, si trasformasse in un mostro. Una valanga d’acqua e fango, improvvisa, spietata. Ha sradicato giardini, cancellato recinzioni, abbattuto muri. Ha portato via tutto. E in quell’ora maledetta, via Piave e località Cadacorte sono diventate l’inferno.

Il fango è ovunque. Si è infilato sotto le porte, ha sommerso i cortili, ha sfondato i garage. È salito fino al cuore delle case, dove c’erano le cucine, i divani, i ricordi. In certe zone l’acqua ha raggiunto due metri di altezza. Come racconta Mattia Ferrero, che ha vissuto tutto sulla pelle: “L'acqua era alta fino a 2 metri, ha spazzato via la strada d'accesso di casa mia. Ci siamo rifugiati, io e i miei genitori, al piano superiore con i cani”.

Storie che si somigliano, ma non perdono forza. Come quella di Luciano D'Anna, residente in via Piave: “Ho visto arrivare l'acqua, ho preso la moto e l'ho portata in casa. In un attimo l'acqua del rio ha sfondato il muro di mattoni del garage, ha spazzato via il furgone, portandolo fino alla casa del vicino, ha sommerso la Panda, tutto. L'acqua è arrivata in casa, siamo andati al piano sopra noi e i bambini. Ho perso tutto”.

Tutto. Una parola che pesa. Che risuona nelle case vuote, tra i secchi, le pale, le voci di chi prova a salvare il salvabile. A Brusasco oggi si spalano fango e silenzio, si contano i danni, si piange in piedi, col sudore che si mescola alle lacrime. Come loro, tanti altri. 

Anche l’ex sindaco Franco Cappellino, mentre raccoglie uno a uno i mattoni del muro di cinta andato giù, scuote la testa: “In tanti anni non ho mai visto una piena del genere”. E lo dice chi questo territorio lo conosce metro per metro, curva per curva.

E poi c’è Giulio Bosso, l’attuale sindaco, che da giorni non si ferma un attimo: “È stata una cosa imprevedibile, un evento mai verificato. Il Rio Trincavena non ha mai avuto piene di questo tipo. Ci sono 40-45 famiglie che hanno perso tutto ciò che avevano al piano terreno, con le cantine allagate. In collina ci sono state tre o quattro frane. Noi abbiamo strade che non esistono più”.

Ma il suo sguardo non è solo quello della disperazione. È anche quello di chi cerca soluzioni: “Ho potuto riscontrare grosso sostegno da parte della Prefettura e della Regione Piemonte. Ora aspettiamo il sostegno fattivo per il ripristino delle infrastrutture e per i danni ai privati. Auspichiamo tempi brevissimi: è fondamentale che chi ha perso tutto abbia il ristoro dei danni che ha subito”.

Brusasco oggi non si piange addosso. Si rimbocca le maniche, spalando il dolore insieme al fango. Ma non può farcela da sola. Servono aiuti. Servono mani. Servono risposte, concrete e immediate. Perché qui, dove l’acqua ha travolto tutto, la gente vuole solo poter ricominciare. Anche con poco. Anche da zero. Ma con dignità. E con qualcuno al fianco.

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