Cerca

Trasporti

L’app GTT va in tilt: doppio pagamento per gli abbonati torinesi

Da oltre 24 ore il sistema per gestire le soste sulle strisce blu è fuori uso: gli utenti settimanali costretti a pagare due volte o rischiare la multa. GTT: “Problemi da sistemi esterni, rimborsi previsti”

L’app GTT va in tilt

Doppio pagamento per gli abbonati torinesi

Una giornata qualunque in città può trasformarsi in una piccola odissea se la tecnologia si inceppa. E quando a bloccarsi è SostApp, l’applicazione del Gruppo Trasporti Torino (GTT) per il pagamento delle strisce blu, il disagio si moltiplica, coinvolgendo migliaia di automobilisti. Da oltre 24 ore, infatti, l’app è fuori uso, e il problema – tutt’altro che marginale – ha avuto effetti pesanti soprattutto sugli utenti abbonati.

Se per i parcheggiatori occasionali il guasto si può aggirare con il classico biglietto acquistato alla colonnina, per chi ha acquistato il voucher settimanale da 45 ore il danno è doppio: non è possibile attivare l’abbonamento tramite app, e quindi – per evitare sanzioni – molti sono costretti a ripagare la sosta, questa volta con tariffe a consumo decisamente più salate.

“È assurdo – scrive su un forum un utente esasperato – ho già pagato il mio abbonamento, ma senza l’app non ho modo di dimostrarlo. Per evitare la multa, pago due volte”. Un disagio concreto che colpisce soprattutto pendolari, residenti e lavoratori che ogni settimana affidano alla piattaforma digitale la gestione della loro sosta urbana.

Secondo quanto dichiarato da GTT, la causa del disservizio risiederebbe in malfunzionamenti di “sistemi esterni”, non direttamente controllabili dall’azienda. Tuttavia, l’impatto sul pubblico è tutto interno a Torino, con migliaia di utenti coinvolti e un senso crescente di frustrazione. I tecnici sono al lavoro, ma non è ancora stata fornita una tempistica precisa per il ripristino del servizio.

App GTT in tilt

Nel frattempo, GTT ha annunciato che sarà possibile richiedere il rimborso dei voucher inutilizzabili. Per farlo, gli utenti devono compilare un modulo online, fornendo prova dell’avvenuto pagamento e conservando ticket, ricevute o schermate della transazione. Una procedura che rischia di risultare macchinosa per molti, e che richiede comunque tempi di verifica.

In una nota diffusa nella serata del 18 aprile, l’azienda invita alla “pazienza e collaborazione”, ribadendo l’impegno per risolvere il problema nel più breve tempo possibile. Ma l’episodio riapre un tema ormai ricorrente: la dipendenza crescente da sistemi digitali non sempre affidabili, senza valide soluzioni di backup in caso di emergenza.

In tempi di mobilità smart e gestione integrata dei servizi, la fiducia nell’infrastruttura tecnologica è centrale. Ma quando un'app diventa l’unico strumento per dimostrare la legittimità della propria sosta, la sua caduta può trasformare una semplice giornata in una corsa a ostacoli fatta di rimborsi, ricevute da conservare, timori di sanzioni e doppi pagamenti.

Intanto a Torino, chi parcheggia deve tornare ai vecchi metodi o incrociare le dita. Nell’attesa che il digitale torni a funzionare come promesso, la città scopre il prezzo – non solo in euro – dell’eccessiva fiducia nei sistemi automatici. Una lezione che forse porterà a ripensare i piani B, prima della prossima schermata bianca.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori