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Airbag difettosi, via libera alla class action per i proprietari di Citroën C3 e DS3

Il Tribunale di Torino accoglie l’azione collettiva promossa da Altroconsumo: migliaia di automobilisti verso il risarcimento

Airbag difettosi

Airbag difettosi, via libera alla class action per i proprietari di Citroën C3 e DS3 (foto di repertorio)

La strada verso il risarcimento collettivo è ufficialmente aperta per oltre 170.000 automobilisti italiani, possessori di Citroën C3 e DS3 prodotte tra il 2009 e il 2019. Il Tribunale delle Imprese di Torino ha dichiarato ammissibile la class action promossa da Altroconsumo contro Stellantis N.V., Groupe PSA Italia e Automobiles Citroën SA, accusate di non aver agito per anni pur sapendo della pericolosità degli airbag difettosi forniti dalla società Takata.

Secondo il Tribunale, Stellantis era a conoscenza del difetto già nel 2019, ma avrebbe ritardato per anni gli interventi di richiamo, esponendo gli automobilisti a rischi concreti per la sicurezza. Ora, grazie alla decisione, tutti i proprietari dei modelli coinvolti potranno aderire all’azione entro 150 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza, prevista entro il 29 aprile 2025 sul portale dei servizi telematici della giustizia civile.

Altroconsumo ha quantificato il danno patrimoniale in 17,24 euro al giorno per ogni giorno di ritardo nella sostituzione dell’airbag — calcolato sul costo medio del noleggio di un’auto equivalente — per un totale mensile di oltre 500 euro, a cui si sommano 1.500 euro per danni non patrimoniali.

La prossima udienza è fissata per il 21 novembre 2025, ma per i consumatori si tratta già di una svolta epocale: «Una vittoria del diritto collettivo», afferma Altroconsumo, che si è fatta portavoce degli utenti danneggiati. La class action è inoltre sostenuta dall’Unione Europea nell’ambito del progetto 2023-2026 (GA 1011022299).

Tutti i consumatori coinvolti nella campagna di richiamo possono iscriversi all’iniziativa tramite il sito di Altroconsumo, e fare così valere i propri diritti. Il caso rappresenta uno dei più grandi esempi recenti di azione collettiva in Italia nel settore automotive.

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