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Airbag Killer: Consumatori Italiani in Rivolta Contro PSA

Class action a Torino per difetti mortali nelle Citroën C3 e DS3

Airbag Killer

Airbag Killer: Consumatori Italiani in Rivolta Contro PSA (foto di repertorio)

Sembrava un normale sistema di sicurezza. Un dispositivo progettato per salvare vite. Invece, per migliaia di automobilisti italiani, quegli airbag difettosi si sono trasformati in un incubo. Esplosioni improvvise, frammenti metallici nell’abitacolo, morti sospette. E ora, sette associazioni dei consumatori si preparano alla battaglia: una class action contro PSA Italia, l’azienda che commercializza in Italia i modelli Citroën C3 e DS3.

Al centro della contesa ci sono gli airbag forniti dalla giapponese Takata, già tristemente noti a livello mondiale per problemi strutturali che, in condizioni critiche, possono trasformare un semplice incidente in una tragedia. In Italia, il problema riguarda circa 180.000 veicoli immatricolati tra il 2009 e il 2019.

La richiesta è chiara: risarcimenti per chi è rimasto senza auto a causa dei ritardi nel richiamo, e compensazioni economiche per il turbamento psicologico derivante dall’aver guidato – spesso senza saperlo – un’auto con un dispositivo potenzialmente letale.

Le associazioni – Codacons, Adusbef, Associazione Utenti Radiotelevisivi, Movimento Consumatori, Altroconsumo, Udicon, Adiconsum – hanno presentato un’istanza al Tribunale di Torino. L’obiettivo: ottenere giustizia per i consumatori coinvolti e obbligare PSA Italia a intervenire in tempi rapidi.

Non si tratta solo di auto ferme nei garage o di difficoltà nel ricevere un mezzo sostitutivo. C’è di più. Dietro questa mobilitazione c'è la paura concreta che un errore industriale possa trasformarsi in tragedia. E in almeno un caso, in Campania, questo timore si è tragicamente materializzato.

Intanto, il Tribunale ha già imposto a PSA di completare la sostituzione degli airbag difettosi entro il 31 gennaio 2025, fornendo mezzi alternativi ai clienti coinvolti. Ma le associazioni non si accontentano: vogliono un riconoscimento formale dei danni subiti. Vogliono – e chiedono – giustizia.

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