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14 Aprile 2025 - 10:26
“C’è posta per la Regione”: Extinction Rebellion consegna centinaia di lettere alla Giunta piemontese
Centinaia di lettere consegnate una a una, e manifesti in formato gigante affissi sulle vetrate degli uffici regionali. La protesta pacifica di Extinction Rebellion Torino è tornata a farsi sentire questa mattina, 14 aprile 2024 davanti alla sede dell’Ufficio relazioni con il pubblico della Regione Piemonte, in via dell’Arcivescovado. Il titolo dell’azione: “C’è posta per la Regione”.
Le missive consegnate contengono le richieste storiche del movimento: agire ora per contrastare la crisi ecoclimatica, informare la cittadinanza con trasparenza, coinvolgere i cittadini attraverso scelte democratiche. «Ci hanno detto di usare i canali istituzionali. Lo abbiamo fatto. Ora non possiamo più limitarci a chiedere per favore», ha dichiarato Elsa, attivista di XR Torino.
Al centro della protesta, la critica frontale alle politiche regionali sul clima. Secondo gli attivisti, il Piemonte continua a investire in opere ad alto impatto ambientale, come il sostegno economico alle stazioni sciistiche sotto i 1600 metri, pur sapendo che si tratta di modelli insostenibili in un contesto di riscaldamento globale. «Mentre la Regione si vanta di risultati mai dimostrati con dati pubblici, il clima impazzisce: grandinate, alluvioni, siccità, incendi. La nostra biodiversità è in pericolo».
Extinction Rebellion Torino
I dati diffusi da XR, basati su fonti Istat, parlano chiaro: la riduzione delle emissioni dal 1990 è irrisoria rispetto agli obiettivi del Green Deal europeo, che fissa al -55% entro il 2030 il taglio netto dei gas serra. E se Torino ha firmato il Climate City Contract impegnandosi per la neutralità climatica entro lo stesso anno, le scelte concrete di Consiglio e Giunta non sembrano indicare un percorso coerente.
Secondo XR, la Regione Piemonte si limita a misure di adattamento e interventi d’emergenza, senza mai avviare una strategia strutturale per ridurre le cause della crisi. «Serve un cambio radicale di paradigma. E serve ora», spiegano gli attivisti, che già a dicembre e a gennaio avevano organizzato sit-in davanti al Consiglio regionale e a Palazzo Lascaris.
Oggi le lettere simboliche sono state recapitate. Ora la palla passa alla politica, chiamata a rispondere, concretamente, a un’emergenza che non accetta rinvii. Perché mentre le istituzioni si muovono a piccoli passi, il clima corre. E brucia.
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