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Agliè celebra il suo dolce simbolo: la 35ª Sagra del Torcetto conquista tutti, premiata anche dal Senato (FOTO)

Dopo il riconoscimento di Evento di qualità da parte dell’Unpli, la manifestazione alladiese si conferma uno degli appuntamenti più gustosi e autentici del Canavese

Agliè celebra il suo dolce simbolo

Agliè celebra il suo dolce simbolo: la 35ª Sagra del Torcetto conquista tutti, premiata anche dal Senato

Non bastano le nuvole a fermare la voglia di festa. Ad Agliè, sabato 12 e domenica 13 aprile, il cuore del paese ha battuto ancora una volta al ritmo di forni accesi, piatti tipici e tradizione popolare, in occasione della 35ª Sagra del Torcetto. Un traguardo importante, impreziosito da un riconoscimento che vale più di mille parole: la qualifica di “Evento di qualità” assegnata dall’Unpli, l’Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia, a sole 9 manifestazioni su 50 candidate in tutta Italia.

Il premio è arrivato dopo due anni di lavoro e una rigorosa valutazione, culminata lo scorso 10 marzo con la consegna dell’attestato direttamente al Senato, a Roma. «Lo condividiamo con l’intera comunità – ha spiegato il presidente della Pro Loco, Roberto De Rosas – perché questo traguardo parla della nostra identità, delle mani che impastano, della passione che ci guida». Un messaggio ribadito anche durante la Serata del Torcetto, ospitata nel salone comunale Franco Paglia, dove al sindaco Marco Succio è stato simbolicamente affidato il riconoscimento.

Tra balli, zabaione e torcetti, la festa ha scaldato il paese fin dalla serata di sabato, animata dall’orchestra Sonia De Castelli. Ma è nella giornata di domenica che Agliè si è trasformata in una vera e propria capitale del gusto: banchi ricolmi di dolci, formaggi e salumi tipici, cantine locali, piazza Castello gremita e decine di Pro Loco al lavoro per offrire un menù che è un viaggio nel cuore del Piemonte.

Ogni paese ha portato in dote un pezzo della propria tradizione: dai tajarin al ragù di salamella canavesana di Fiorano, alla polenta con merluzzo di Cuceglio, fino al fritto misto alla piemontese di Brandizzo. E poi ancora pesche ripiene, frittelle di mele, cipolle ripiene, merjasse, goffri, agnolotti, crepes e lasagne: una tavolata lunga quanto una regione, dove ogni piatto racconta storie antiche e mani sapienti.

La musica itinerante della Cürva Street Band, nel pomeriggio, ha aggiunto ritmo e allegria, trasformando i portici e la piazza in un palcoscenico a cielo aperto. Mentre i visitatori, tra uno spuntino e una foto al maestoso castello, si sono lasciati conquistare dall’atmosfera semplice e genuina che solo una sagra di paese sa regalare.

Il torcetto, burroso e croccante, resta il protagonista assoluto: più di un dolce, è un simbolo, un marchio di fabbrica della cultura alladiese. E la Sagra – ora anche certificata a livello nazionale – è il modo migliore per celebrarlo. Con un occhio alla tradizione e uno al futuro, fatto di comunità, passione e qualità.

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