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13 Aprile 2025 - 15:53
Sanità sotto stress (foto di archivio)
“La pratica dell’overbooking – intesa come il sistematico sovraccarico delle agende cliniche senza estensione dei tempi dedicati – può rappresentare un serio fattore di rischio per la sicurezza e l’efficacia delle cure”. È l’allarme lanciato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino, che denuncia apertamente il cortocircuito in corso nel sistema sanitario tra pressioni per aumentare l’offerta e compressione dei tempi di visita.
Secondo l’Ordine, “la qualità dell’atto medico deve rimanere il principio cardine dell’intero sistema sanitario. Garantire cure appropriate, personalizzate e tempestive richiede tempo, attenzione e ascolto. La comprensibile necessità di aumentare l’offerta di prestazioni per ridurre i tempi di attesa non deve compromettere la possibilità per i professionisti di esercitare la medicina con coscienza, competenza e dignità”.
Nel mirino dei camici bianchi torinesi c’è un modello organizzativo che, nella corsa all’efficienza, rischia di minare le fondamenta stesse della cura. “Ogni paziente ha diritto a una prestazione fondata su criteri di qualità, non solo di quantità. Il tempo che il medico deve dedicare alla visita del paziente non è una variabile comprimibile, pena il deterioramento del rapporto di cura e l’aumento del rischio clinico. Rivolgiamo pertanto un appello a tutte le istituzioni sanitarie pubbliche e private affinché, nella necessaria riorganizzazione delle inefficienze dell’attività assistenziale, trovino soluzioni che non ledano il valore professionale del medico e i bisogni del paziente”.
Sanità sotto stress (foto di repertorio)
A prendere posizione con fermezza è anche il presidente dell’Ordine, Guido Giustetto: “Un sistema sanitario che rinuncia alla qualità rischia di smarrire la propria missione etica e sociale. L’Ordine ha il dovere di tutelare la salute delle persone e lo fa stando a fianco e sostenendo chi lavora per un’assistenza fondata sulla competenza, sulla responsabilità e sul rispetto della persona”.
Parole nette, che pongono l’accento su una criticità sempre più frequente nelle agende ospedaliere e ambulatoriali, dove le richieste aumentano ma il tempo dedicato per ciascun paziente si assottiglia pericolosamente. L’Ordine, con questo intervento, chiede alle istituzioni di ripensare i modelli di organizzazione, prima che a pagare il prezzo del sovraccarico siano proprio le persone più fragili.
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