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Nido di Grange, l’ennesima promessa a vuoto: lavori fermi, bando fantasma e costi ai nolesi

La minoranza denuncia: “Altro che settembre, qui non è pronto nulla. E se i posti restano vuoti, a pagare saranno solo i cittadini di Nole”

Nido di Grange, l’ennesima promessa a vuoto: lavori fermi, bando fantasma e costi ai nolesi

L'opposizione

Mentre l’Amministrazione comunale annuncia con entusiasmo l’apertura del nuovo asilo nido a Grange per settembre, il gruppo consiliare di minoranza Nolesi – composto da Elisa Aimo Boot, Valeria Castellar, Giulia Novero e Davide Armini – frena gli entusiasmi e lancia un monito: “I tempi ci sembrano ottimisti”.

I consiglieri di opposizione hanno votato insieme alla maggioranza l’affidamento del servizio a un gestore privato tramite procedura pubblica, ma, fanno notare, “i lavori non sono ancora conclusi, i tempi per le autorizzazioni sono lunghi e manca la preparazione del bando per individuare il gestore, che dovrà anche attrezzare i locali”. Insomma, la data di settembre rischia di rimanere una dichiarazione d’intenti più che un obiettivo realistico.

Il sindaco Bertino

Una delle novità più rilevanti è l’approvazione delle convenzioni con i Comuni limitrofi, che garantiranno una riserva di posti nei due nidi di Vauda e Grange in cambio di un contributo alle spese di gestione. Una scelta che la minoranza accoglie favorevolmente, ricordando però che si tratta di una proposta avanzata proprio da loro fin dall’inizio: “Una soluzione che come minoranza avevamo proposto da tempo, per razionalizzare l'uso dei nidi e condividere i costi con i comuni che usufruiscono del servizio”.

Ma non basta. Il gruppo Nolesi punta il dito sulla progettazione iniziale delle strutture, giudicata miope e sbilanciata nei costi: “Sarebbe stato più sensato progettare fin dall'inizio un servizio integrato per il territorio, con una suddivisione dei costi di realizzazione delle strutture e delle procedure di costruzione, che, in particolare per l’asilo di Vauda, sono invece ricaduti esclusivamente sui cittadini di Nole”.

Il rischio, secondo l'opposizione, è che anche con le convenzioni attivate, il peso finanziario possa restare a carico della comunità nolescese. Per il nido di Vauda, spiegano, la disponibilità di posti dovrebbe coprire tutte le richieste, anche dei non residenti. Ma per il nuovo nido di Grange, le convenzioni riserveranno solo una decina di posti sui 36 complessivi. “Il rischio – denunciano i consiglieri – è che se i posti non vengono coperti da residenti o convenzionati, i costi finiranno per ricadere sui cittadini nolesi, che pagheranno per un servizio utilizzato in gran parte da utenti esterni”.

Nonostante queste perplessità, il gruppo Nolesi esprime una moderata apertura: “Siamo soddisfatti che si stia cercando una strada di condivisione per la gestione, ma questa è ancora agli inizi”. Una soddisfazione a metà, insomma, che lascia aperta una questione centrale: chi pagherà davvero il conto del nuovo nido di Grange? E a chi servirà?

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