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Sfogo della sindaca: "Abbiamo paura per il futuro dei dipendenti della Tenneco"

Una dura presa di posizione della sindaca Cresto sul caso che scuota il suo Comune

Sfogo della sindaca: "Abbiamo paura per il futuro dei dipendenti della Tenneco"

Sfogo della sindaca: "Abbiamo paura per il futuro dei dipendenti della Tenneco"

A Cuorgnè si attendono gli sviluppi della vicenda Tenneco. La settimana scorsa – e precisamente martedì 1 aprile - si è tenuto un nuovo incontro fra le parti all’Unione Industriale, seguito il giorno successivo dalle assemblee dei lavoratori  (due a cavallo fra i turni del mattino e del pomeriggio ed un’altra in serata) nelle quali i sindacalisti e gli RSU hanno comunicato l’esito della riunione. Da Torino però non erano arrivate grandi novità malgrado la riunione fosse durata dalle 9,30 fino alle 15.

Intanto i dipendenti avevano incassato il deciso sostegno dell’amministrazione comunale.  Il sindaco Giovanna Cresto aveva manifestato solidarietà sin dal primo momento, inviando un messaggio al capogruppo di <Cuorgnè C’è> Davide Pieruccini, che è un operaio della Tenneco e da due settimane anche rappresentante di fabbrica. Durante la seduta di consiglio di lunedì 31 marzo però ha voluto ribadirlo ufficialmente, occupando tutto lo spazio riservato alle proprie Comunicazioni. E’ stata una presa di posizione decisa e senza riserve, senza timidezze nello schierarsi, come invece le era accaduto in passato su altre questioni importanti riguardanti la comunità. Ha esordito affermando: “Come amministrazione – penso di poterlo dire a nome dell’intero consiglio – esprimiamo la massima solidarietà ai dipendenti ed in particolare a Davide Pieruccini, che qui li rappresenta idealmente un po’ tutti”.

Davide Pieruccini consigliere comunale

Ha quindi proseguito: “Negli ultimi mesi avevamo temuto che qualcosa non andasse per il verso giusto per via delle voci che ci arrivavano da parte dei lavoratori. Con la Tenneco, finché il direttore dello stabilimento è stato il cuorgnatese Massimo Vallosio, i rapporti erano stati buoni e molto collaborativi. Successivamente non abbiamo avuto grandi contatti e purtroppo, al pari di sindacati e lavoratori, siamo venuti a conoscenza della decisione, ormai presa ed approvata, solo il 24 febbraio quando la direzione si è rivolta all’Unione Industriale per comunicare il trasferimento a Chivasso di buona parte della forza-lavoro”.   

Ricordando il ruolo della Trione, poi Federal Mogul, poi Tenneco nella storia industriale della città, ha sottolineato: “E’ chiaro che stiamo parlando di un’azienda radicata sul territorio, della quale avevamo festeggiato il centenario felici e contenti nel 2023 e che era cresciuta nel tempo tanto da trovare appoggi a livello internazionale. Appoggi che oggi purtroppo si ritorcono contro i nostri lavoratori perché è chiaro che di Cuorgnè, Chivasso e degli altri stabilimenti al Fondo Apollo poco importa se non in termini di fatturato e di redditività”. Ha quindi espresso la sua inquietudine per il futuro: “Ad oggi non abbiamo perdita di posti di lavoro però le azioni poste in atto dall’azienda non  ci fanno ben pensare: che qui rimangano solo 20 dipendenti e due lavorazioni ci fa temere che quanto prima anche queste cessino. Per carità, la crisi dell’automotive è sotto gli occhi di tutti ma questa situazione pesa su tutti noi ed ha ricadute sulle famiglie per i disagi che comporterà. La più grande sconfitta sarebbe vedere alcune di queste famiglie trasferirsi altrove per seguire il lavoro”. 

Ha infine concluso: “Siamo a disposizione dei lavoratori e ci tenevo a dirlo. Vedremo nel prosieguo quali tipi di azioni mettere in atto. Avevo anche scritto ai consiglieri di minoranza per proporre un consiglio comunale  aperto, poi ne abbiamo parlato con la FIOM-CGIL e la UILM – le due sigle sindacali presenti nell’azienda – ed abbiamo deciso di aspettare per capire quale sia la miglior strada da percorrere e per concordare qualsiasi tipo di intervento. So che sono in  corso trattative che – ahimé – riguardano più che altro le condizioni del trasferimento, non il trasferimento in  sé”. 

A questo punto Pieruccini ha chiesto di intervenire e la risposta è stata positiva anche se non sarebbe previsto dal regolamento rispetto alle Comunicazioni del sindaco. Chiedendo conferma al segretario comunale la Cresto ha dichiarato: “In via del tutto eccezionale penso lo si possa fare : stavolta l’intervento mi sembra più che legittimato!”.  

Il capogruppo di <Cuorgnè C’è> ha espresso il suo apprezzamento: “Ti ringrazio a nome di tutti i lavoratori perché, oltre a ciò che hai detto oggi, appena saputa la notizia ci avevi inviato un messaggio WhatsApp che ci aveva fatto veramente piacere. Siamo all’interno di un piano già prestabilito e tutto ciò che riusciremo ad ottenere sarà positivo. Sicuramente l’economia di Cuorgnè ne risentirà, dalle piccole cose come la colazione al bar prima di entrare in fabbrica o al fare acquisti fino ad aspetti più profondi. Quello che ci preoccupa non è tanto la distanza fra Chivasso e Cuorgnè: i chilometri vanno e vengono, ci si mette intorno ad un tavolo e si tratta. Il problema è la continuità produttiva: c’è una filiera che viene interrotta ed è questa la pericolosità della questione”.  

Il sindaco ha ancora espresso il suo rammarico rispetto all’inutilità degli sforzi compiuti nei confronti della multinazionale: “Un’amministrazione comunale non può fare granché, non può intervenire nella vita di un’azienda. In questi tre anni però avevamo fatto del nostro meglio là dove avevamo voce in capitolo. Quando, nell’affrontare i problemi della rete ferroviaria, Italfer e la Regione pensarono di utilizzare parte del cortile della Tenneco per un’area di manovra, avevamo detto di no: era l’unica ditta che ci rimaneva in centro città…! Inoltre abbiamo portato avanti l’allargamento di Via Bandone, in accordo con la ditta Mattioda, proprio per offrire  una  via d’accesso facile ai mezzi della Tenneco e delle altre aziende di Via Piave. Adesso ci ritroveremo con una sorta di autostrada e, spiace dirlo, quello che abbiamo fatto non è servito a nulla!”

Più ottimista, Pieruccini ha replicato: “Per ora siamo ancora lì… Cercheremo di rimanerci. Sicuramente chiederemo alla Regione l’apertura di un tavolo istituzionale allargato a vari soggetti vjsto che ad essere coinvolte sono 140 famiglie”. 

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