Cerca

Attualità

Bruno, 86 anni e tre interventi al cuore: “Ora torno nel mio orto”

Dal tavolo operatorio alla terra di casa, la storia di rinascita di un Alpino con il cuore nuovo e lo sguardo fiero sul futuro

Bruno, 86 anni e tre interventi al cuore

Bruno, 86 anni e tre interventi al cuore: “Ora torno nel mio orto” (foto di repertorio)

“Appena arrivo a casa, metto vestiti comodi e vado a lavorare nell’orto”. Così Bruno, 86 anni, vercellese di ferro, ex camionista e scavatorista, riassume con semplicità ciò che per chiunque altro sarebbe un traguardo straordinario: tornare alla vita dopo tre complessi interventi al cuore, uno dei quali trasmesso in diretta nazionale durante un congresso medico.

Un percorso clinico eccezionale, quello di Bruno, seguito con dedizione dall’SC Cardiologia dell’ASL di Vercelli, che dimostra come anche in età avanzata si possa affrontare la malattia con forza, umanità e tecnologia all’avanguardia. A dicembre 2024, il primo intervento: la sostituzione della valvola aortica tramite la tecnica mininvasiva TAVI, all’ospedale Mauriziano di Torino con il supporto dell’équipe vercellese.

Ma non è finita lì. Il 25 marzo 2025, Bruno entra nella storia della medicina italiana: la sua angioplastica coronarica sul tronco comune, tra le più delicate in assoluto, viene eseguita interamente al Sant’Andrea di Vercelli e trasmessa in diretta al congresso nazionale “Rock and Talk”, organizzato da Humanitas e dedicato al trattamento delle lesioni calcifiche coronariche complesse. In sala operatoria, Bruno era sveglio, e assisteva quasi incredulo a ciò che accadeva attorno a lui, guidato dal dottor Francesco Rametta e dai medici Fabrizio Ugo, Mohamed Abdirashid, Chiara Cavallino, Ludovica Maltese e Marco Franzino.

Il terzo intervento, appena pochi giorni dopo – il 2 aprile – è la chiusura percutanea dell’auricola per fibrillazione atriale: un'operazione fondamentale per eliminare la terapia anticoagulante e ridurre il rischio di ictus. Oggi, grazie a questa sequenza di cure avanzate, Bruno può dire di avere un cuore nuovo.

A sostenerlo in questi mesi c’erano la moglie Silvana, i figli e la nipote. E un’équipe che, parole sue, “mi ha fatto sentire come a casa”. Lo sottolinea anche il direttore generale dell’Asl di Vercelli, Marco Ricci: “La storia di Bruno dimostra che la sanità pubblica può offrire percorsi di eccellenza anche a pazienti molto anziani, restituendo loro autonomia e qualità della vita”.

Bruno, iscritto dal 1963 alla sezione Alpini di Vercelli, non si è mai lasciato abbattere. Il suo spirito è racchiuso in una frase semplice: “La stagione è avviata e bisogna recuperare: l’orto mi aspetta”. Una zappa in mano, il profumo della terra, il sudore onesto. È così che ha vissuto, ed è così che vuole continuare a vivere.

Il 28 maggio compirà 86 anni. E, cuore permettendo, sarà tra le sue piante a rimettere radici, con la stessa determinazione con cui ha affrontato la malattia.

Un percorso clinico eccezionale, quello di Bruno, seguito con dedizione dall’SC Cardiologia dell’ASL di Vercelli, che dimostra come anche in età avanzata si possa affrontare la malattia con forza, umanità e tecnologia all’avanguardia

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori