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Ozegna abbraccia i suoi anziani: una festa che dà voce alla memoria e unisce le generazioni

La comunità di Ozegna si riunisce per onorare gli anziani, simbolo di esperienza e memoria storica

Ozegna celebra la saggezza

Ozegna abbraccia i suoi anziani: una festa che dà voce alla memoria e unisce le generazioni (foto archivio)

C'è una festa, a Ozegna, che vale più di mille parole. Non per i fuochi d’artificio o per la musica ad alto volume, ma per la forza silenziosa della gratitudine. È la Festa annuale del Gruppo Anziani, andata in scena domenica 6 aprile, che ha unito spiritualità, convivialità e rispetto in un abbraccio simbolico a chi ha costruito, giorno dopo giorno, la storia della comunità.

La giornata si è aperta con la Messa solenne celebrata da Don Massimiliano nella Parrocchia locale: un momento intenso, partecipato, dove fede e memoria si sono intrecciate nel ricordo e nella speranza. Ma è stato il pranzo conviviale a trasformare il rito in relazione, con tavoli pieni non solo di piatti ma di racconti, di occhi lucidi e sorrisi autentici. In un tempo in cui l’anzianità viene spesso trattata come un problema, Ozegna la celebra come una risorsa.

Tra i presenti, anche figure istituzionali che non si sono limitate a fare presenza. Il Vicesindaco Federico Pozzo ha pronunciato parole sentite, non di circostanza: Ascoltare chi ha vissuto è un atto di umiltà e intelligenza, ha detto, ricordando quanto sia importante valorizzare il sapere di chi ha attraversato epoche, crisi, rinascite. Al suo fianco, il consigliere regionale Sergio Bartoli, la cui presenza ha dato ulteriore peso all’evento. E un plauso particolare è andato a Ileana Manardo, presidente del Gruppo Anziani, e a tutto il direttivo, per la dedizione silenziosa ma determinante che rende possibile ogni anno questa giornata speciale.

Ma la festa non è finita con il dolce e il caffè. È continuata nei legami rinsaldati, nelle generazioni che si parlano, nei nipoti che ascoltano le storie dei nonni. Perché se c’è una cosa che questa giornata ha dimostrato è che la comunità si costruisce anche attorno a un tavolo, e che il futuro, per essere davvero solido, ha bisogno delle radici di chi è venuto prima.

In un’Italia che spesso dimentica, Ozegna ricorda. E lo fa con il cuore.

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