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Torino: 500 tassisti in corteo contro abusivismo e concorrenza sleale

Centinaia di tassisti in corteo per chiedere al sindaco Lo Russo interventi contro la concorrenza sleale

Torino in rivolta

Torino: 500 tassisti in corteo contro abusivismo e concorrenza sleale

Una lunga fila di auto bianche ha attraversato Torino, partendo dall'Allianz Stadium fino a raggiungere Piazza Castello, in una manifestazione che ha visto protagonisti 500 tassisti. L'obiettivo principale è stato portare all'attenzione del sindaco Stefano Lo Russo e dell'intera cittadinanza il problema dell'abusivismo e della concorrenza sleale che affligge il settore.

Cesare Barattini, presidente dell'associazione di categoria Astuta, ha espresso con forza le preoccupazioni dei tassisti torinesi. Ha sottolineato come la situazione di irregolarità e abusivismo sia ormai insostenibile, evidenziando la presenza di NCC (noleggio con conducente) provenienti da altri comuni che operano sul territorio torinese in violazione delle normative locali. Secondo Barattini, questi conducenti spesso stazionano nei parcheggi riservati ai taxi, sottraendo clienti ai tassisti regolari e prendendo i clienti "ad alzata di mano", una modalità consentita ai soli tassisti.

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La manifestazione ha voluto anche richiamare l'attenzione su una sentenza del Consiglio di Stato che conferma la necessità di rispettare i confini territoriali delle autorizzazioni rilasciate. I tassisti chiedono ai comuni che hanno rilasciato queste autorizzazioni di intervenire e prendere provvedimenti per arginare un fenomeno che rischia di mettere in ginocchio un'intera categoria.

Il problema dell'abusivismo nel settore taxi non è nuovo a Torino. Già in passato, autisti e rappresentanti sindacali dei tassisti si sono ritrovati davanti alla prefettura di Piazza Castello per presentare le loro rimostranze sulla situazione di abusivismo dilagante in città. In quelle occasioni, è stata evidenziata la presenza di auto abusive che operano senza le necessarie autorizzazioni e di NCC che, provenienti da altre regioni, si comportano come se fossero tassisti, creando una concorrenza sleale.

A livello nazionale, il settore dei tassisti è stato recentemente colpito da una serie di scioperi, mettendo in evidenza le difficoltà che questa professione sta affrontando. Le ragioni di questa crisi sono molteplici: la concorrenza dei servizi di ride-sharing come Uber, l'aumento dei costi di mantenimento dei veicoli e delle tariffe, e la mancanza di regolamentazione adeguata. I tassisti lamentano la mancanza di sostegno da parte del governo e chiedono una riforma del settore per garantire una concorrenza equa e condizioni di lavoro migliori.

La protesta dei tassisti torinesi si inserisce in un contesto più ampio di malcontento che coinvolge la categoria a livello nazionale. Negli ultimi anni, infatti, si sono moltiplicate le manifestazioni contro il DDL Concorrenza, accusato di favorire la liberalizzazione del settore a discapito dei tassisti tradizionali. A Torino, ad esempio, oltre 200 tassisti hanno occupato Piazza Vittorio Veneto in segno di protesta, dichiarando di essere pronti a bloccare la città fino a ottenere risposte concrete dalle istituzioni.

Le richieste dei tassisti sono chiare: maggiore controllo sul territorio per contrastare l'abusivismo, rispetto delle normative vigenti da parte degli NCC e un dialogo aperto con le istituzioni per trovare soluzioni condivise. La speranza è che queste manifestazioni possano portare a interventi concreti da parte delle autorità competenti, al fine di garantire un servizio di trasporto pubblico non di linea equo e regolamentato, tutelando sia i lavoratori del settore che i cittadini utenti.

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