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30 Marzo 2025 - 19:41
Negoziante (foto di repertorio)
Sono 157 gli esercizi commerciali torinesi che da oggi entrano ufficialmente nell’albo Epic – acronimo che sta per Esercizi di Prossimità di Interesse Collettivo – istituito dal Comune di Torino nel 2024 insieme a Ascom, Camera di Commercio di Torino e Soprintendenza. Di questi, 140 appartengono al mondo Ascom, come ha sottolineato la presidente per Torino e provincia Maria Luisa Coppa.
L’albo Epic nasce per riconoscere il valore storico, artistico, culturale e innovativo di negozi, botteghe e attività commerciali che rappresentano un’eccellenza sul territorio cittadino. Un segnale di attenzione verso il commercio di qualità, ma anche una misura per salvaguardare il tessuto urbano e l’identità commerciale dei quartieri.
Maia Luisa Coppa - Presidente presso Confcommercio Ascom Torino e Provincia
"Abbiamo lavorato a lungo con l’amministrazione comunale sul tema del riconoscimento del valore dei negozi – ha dichiarato Maria Luisa Coppa – e siamo felici che abbia accolto e fatte proprie le nostre istanze per la salvaguardia e riconoscimento delle attività commerciali di qualità."
La presidente di Ascom non si ferma qui e lancia una proposta concreta per il futuro: "Oltre alle imprese storiche vanno difese anche quelle nuove, attraverso l’aggiornamento del piano regolatore, ponendo attenzione alla qualità delle nuove aperture commerciali e ai cambi di destinazione d’uso dei negozi sfitti, che vengono purtroppo trasformati in garage o abitazioni, svilendo il valore degli edifici e interrompendo il susseguirsi delle vetrine nelle vie."
Il rischio, secondo Coppa, è che le trasformazioni immobiliari compromettano il volto commerciale della città: "Vorremmo che il prossimo passo fosse la costruzione intorno all’albo Epic di un regolamento che ponga attenzione alla qualità delle nuove aperture, affinché non sviliscano le aree, e che salvaguardi quelle esistenti con misure sugli affitti per i negozi."
Un appello che guarda anche fuori dai confini torinesi: "Altre grandi città, come Milano e Firenze, ci stanno provando. Torino potrebbe essere pioniera anche in questo."
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