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30 Marzo 2025 - 19:15
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Con apposita delibera, qualche giorno fa la giunta comunale, presieduta dal sindaco Antonino Careri, con la presenza al completo della squadra degli assessori Gallon, Stefano Pellegrino, Romina Merlo e Elisabetta Marchisio, ha approvato l’attesa “convenzione” con l’associazione “Cuore di gatto”.
Il Comune assegna alla Cuore di gatto numerosi compiti circa la cura dei gatti, le concede l’uso di locali comunali, le eroga un contributo economico. In cambio, l’associazione accetta formalmente di assumersi molteplici compiti, e di adempiere ad ulteriori impegni tra i quali una relazione annuale sul lavoro svolto e una rendicontazione delle spese sostenute e dei contributi e donazioni, pubblici e private, ricevuti. La convenzione dura quattro anni rinnovabili automaticamente per altri quattro salvo richiesta di recesso o modifica avanzata da una delle due parti. Nel proprio profilo facebook la “Cuore di gatto” pubblica il numero di telefono, l’indirizzo di posta elettronica, e altre istruzioni per fornire collaborazione e offrire donazioni.
I COMPITI DEL COMUNE E DELL’ASSOCIAZIONE
L’oggetto della convenzione è già enunciato fin dal titolo della deliberazione: 1) affidamento alla Cuore di gatto della gestione delle colonie feline censite o presenti sul territorio comunale; 2) la prevenzione del randagismo, la protezione e la tutela della salute e del benessere dei gatti randagi, persi, abbandonati, senza proprietario, in attesa di adozione o comunque bisognosi di assistenza e/o cure veterinarie rinvenuti sul territorio comunale.
Perché il Comune ha voluto stipulare questa convenzione? Le ragioni sono ricostruibili leggendo la deliberazione: in breve, difficilmente un piccolo o medio Comune può far fronte a tutti gli obblighi che la normativa gli impone. La legge regionale n. 16 del 29 aprile 2024 accolla infatti ai Comuni, con l’eventuale contributo della Regione, le spese per il controllo della popolazione felina compreso il compenso del veterinario incaricato della sterilizzazione e della castrazione, e la gestione di rifugi per cani e gatti. E persino la “cattura, il trasporto, la custodia e le eventuali cure degli animali d’affezione senza proprietario o feriti o rinvenuti sulle strade di sua competenza”.
LA COLLABORAZIONE FRA COMUNE E ASSOCIAZIONE
Basta pensare a questo ultimo compito per comprendere che un Comune con pochi dipendenti amministrativi e pochi vigili non può farcela da solo: il sindaco non può certo mandare alcuni vigili tutto il giorno per tutto il territorio comunale a cercare i cani e i gatti abbandonati, feriti, impossibilitati a muoversi. Fortunatamente, la legge consente ai Comuni di avvalersi della collaborazione di associazioni appartenenti al Terzo Settore (cioè senza scopo di lucro) come la Cuore di gatto.
Concedendo appunto, ad esempio, all’associazione locali comunali e contributi economici. In questo caso il contributo minimo annuo ammonta a 1.000 euro l’anno. Ma concedere l’uso di locali comunali ed erogare contributi significa per il Comune utilizzare beni e soldi dei cittadini. Ed è pertanto tenuto ad operare nel modo più rigoroso e attento possibile, come i cittadini giustamente si aspettano. Anche per questa ragione è utile che il Comune si affidi ad una associazione regolarmente costituita, iscritta all’albo nazionale del Terzo Settore, provvista di statuto, con un responsabile al quale chiedere conto, obbligata dalla convenzione a rendicontare e a rispettare tutti i patti.
Antonino Careri sindaco di Montanaro
I DOVERI DELL’ASSOCIAZIONE
I compiti che l’associazione si impegna ad assolvere sono tanti. Oltre alla gestione delle colonie feline censite o presenti nel territorio comunale, l’associazione dovrà eseguire una lunga serie di attività. La convenzione ne elenca tredici “a mero titolo esemplificativo”. Non solo quelli ovvi, come il controllo sanitario degli animali, l’impiego di microchip come mezzi di certificati di identificazione, l’assistenza ai gatti randagi. Ma anche la periodica sanificazione dei locali concessi dal Comune e la loro manutenzione ordinaria, la pulizia e la manutenzione delle colonie feline, l’acquisto di cibo, antiparassitari, medicinali per le terapie, la promozione delle adozioni, la segnalazione o denuncia alle autorità preposte di eventuali maltrattamenti e abusi, compreso l’abbandono.
L’associazione si obbliga a redigere, e consegnare al sindaco, una relazione annuale sul proprio operato comprendente il “rendiconto economico dettagliato delle spese sostenute” con allegata copia “delle relative pezze giustificative”. Infine, l’associazione deve comunicare al Comune i nomi dei soci operativi e le eventuali variazioni, nomi che a sua volta il Comune trasmette all’ASLTO4 in quanto notifiche di legge.
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