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Via Brescia è uno schifo. Camion, buche e buio. Tutta colpa del "nonno in carriola"

Interpellanza di Fratelli d’Italia contro la giunta Piastra: “Strada pericolosa, servono potature, asfalto e luce. Ma a Settimo contano solo le vetrine e i post su Facebook”

Via Brescia è uno schifo. Camion, buche e buio. Tutta colpa del "nonno in carriola"

In foto la sindaca Elena Piastra e il consigliere comunale Giorgio Zigiotto

A Settimo Torinese c’è una strada che riassume bene l’idea di “cura del territorio” portata avanti dall’Amministrazione guidata dalla sindaca Elena Piastra: via Brescia, arteria fondamentale per l’accesso alla zona industriale, è ridotta a un tracciato pericoloso, indegno di una città che si riempie la bocca con parole come “sviluppo”, “lavoro” e “sostenibilità”.

A lanciare l’allarme è il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, con un’interpellanza protocollata il 19 marzo e firmata dal consigliere comunale Giorgio Zigiotto e dai colleghi Vincenzo Maiolino e Francesco D’Ambrosio.

Il testo elenca una serie di criticità che non dovrebbero nemmeno esistere in un Comune che ambisce a essere un polo produttivo e logistico del territorio metropolitano: alberi cresciuti senza controllo, rami che oscurano la segnaletica stradale e sporgono pericolosamente sulla carreggiata, asfalto rovinato, buche profonde, segnaletica orizzontale ormai invisibile, illuminazione pubblica a singhiozzo. Un disastro annunciato e, soprattutto, già segnalato più volte da cittadini e lavoratori, ma rimasto puntualmente senza risposta.

Chi ogni giorno percorre via Brescia per andare a lavorare, spesso in bici o in monopattino, affronta un percorso che mette a rischio la vita. Le aziende della zona ricevono merce da camion e TIR che sfrecciano su un manto stradale che sembra un colabrodo. Il tutto in un’area che, paradossalmente, dovrebbe essere una delle più presidiate e curate, essendo il cuore produttivo di Settimo.

Ma all’Amministrazione Piastra, evidentemente, interessa di più inaugurare rotonde con tanto di post su Facebook, girare per cantieri con fotografo appresso o organizzare serate sull’innovazione, piuttosto che asfaltare una strada o potare degli alberi. Meglio la passerella che la pala. Meglio una bella foto di gruppo alla conferenza green che rimboccarsi le maniche per garantire sicurezza e decoro dove davvero servono.

La soluzione sarebbe semplice, quasi banale: programmare interventi di manutenzione, segnaletica, illuminazione. Niente di straordinario, solo il minimo sindacale. Ma il problema è proprio questo: a Settimo il minimo sindacale sembra diventato un’utopia, specie se a chiederlo sono i consiglieri d’opposizione o – peggio ancora – i cittadini esasperati.

“La situazione di via Brescia non è solo nota, è scandalosa”, afferma Zigiotto, che chiede conto al Comune su tre punti chiave: quando verranno effettuate le potature per garantire visibilità e sicurezza, quando si metterà mano all’asfalto ormai logoro e alla segnaletica orizzontale scomparsa, e infine se qualcuno abbia mai fatto una reale verifica dell’illuminazione pubblica, soprattutto in corrispondenza degli accessi alle aziende.

La risposta, se arriverà, sarà la solita: prenderemo in carico, valuteremo, faremo. Poi tutto rimarrà esattamente com’è. Perché nel mondo alla rovescia dell’amministrazione Piastra, anche chiedere un marciapiede o una potatura diventa una battaglia epica. E' sempre colpa di qualcun altro, persino di Abaco.... oltreché di Tim, di Enel, di Gtt, di Smat del nonno in carriola e dello zio nano...

Nel frattempo, in via Brescia si continua a viaggiare nel buio, a schivare buche e rami, a sperare che non accada nulla di grave.  Ma sarà troppo tardi.

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