AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
19 Marzo 2025 - 12:47
L'Italia aumenta gli investimenti, ma servirebbero 250 anni per rinnovare la rete idrica!
Nel 2025 gli investimenti nel settore idrico raggiungeranno gli 80 euro annui per abitante, un incremento significativo rispetto ai 65 euro del 2023 e ai 72 euro previsti per il 2024. Dal 2012, quando il dato si attestava sui 33 euro, la crescita è stata del 99%, spinta anche dai progetti finanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, la capacità di investimento non è uniforme: i gestori con fatturato inferiore ai 25 milioni di euro investono mediamente 44 euro per abitante, mentre le realtà più grandi superano i 68 euro. Le amministrazioni locali che gestiscono il servizio direttamente presentano invece livelli di spesa più contenuti, attestandosi sui 29 euro per abitante.
Sul fronte delle tariffe idriche, l'Italia rimane tra i Paesi con i costi più bassi in Europa. Nel 2024, per un'utenza di tre persone con un consumo annuo di 150 metri cubi, la spesa media si attesterà sui 384 euro, in aumento del 5% rispetto al 2023. Nonostante l'incremento, il livello resta inferiore rispetto alla maggior parte degli Stati europei.
L'acqua non è solo una risorsa essenziale, ma un comparto che incide fortemente sull'economia del Paese. La filiera estesa dell'acqua, che include settori come l'industria, l'agricoltura e l'energia, ha raggiunto un valore di 383 miliardi di euro, pari al 20% del PIL italiano. Dal 2015 a oggi, il settore ha registrato una crescita media del 5% annuo, coinvolgendo 1,5 milioni di imprese. Dal 2021 al 2023 sono stati effettuati investimenti per 7,1 miliardi di euro, mentre per il biennio 2024-2025 sono stati programmati ulteriori 13,2 miliardi.
L'obsolescenza delle infrastrutture idriche rappresenta una delle sfide più urgenti. In Italia, il 22% delle condutture ha oltre mezzo secolo e l'età media dei grandi invasi supera i 58 anni. "A questo ritmo, servirebbero 250 anni per rinnovare l'intera rete" avverte Benedetta Brioschi di The European House Ambrosetti. La digitalizzazione e le soluzioni innovative rappresentano una possibile via d'uscita: oggi il 16,1% degli investimenti nel settore idrico è destinato a tecnologie per l'innovazione e la circolarità, una quota destinata a salire al 19% entro il 2029, con un tasso di crescita triplo rispetto alla media UE. Gli ambiti prioritari sono il riuso e il riciclo delle acque reflue (31,7%) e la digitalizzazione per ridurre le perdite (20,5%).
"I grandi utilizzatori di acqua in Italia costituiscono un pilastro per l'economia nazionale", sottolinea Valerio De Molli, CEO di The European House Ambrosetti. Il settore agricolo impiega 930mila persone e genera 39,5 miliardi di valore aggiunto, mentre le imprese manifatturiere legate all'uso dell'acqua contribuiscono con 287,7 miliardi di euro al PIL, occupando 3,5 milioni di lavoratori in oltre 330.000 imprese. Anche il comparto energetico gioca un ruolo chiave, con 10mila aziende, 100mila occupati e un valore aggiunto di 25,3 miliardi di euro.
Il servizio idrico integrato genera 8,9 miliardi di fatturato e impiega 30mila addetti, con un tasso di crescita del 37% per quanto riguarda i finanziamenti pubblici. "Dal 2012, con l'avvio della regolazione da parte dell'Arera, gli investimenti nel settore idrico sono aumentati del 99%, ma il sostegno della finanza pubblica resterà cruciale anche oltre il PNRR", afferma Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.