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Il miracolo di Natale: Natalia ha bisogno di una famiglia che non la tradisca più

Piaghe e sofferenze, ma anche speranza: un cuore in cerca di una casa e di una famiglia che lo ami per sempre. Ora si trova in Canavese, a Montanaro, e sogna il suo lieto fine

Montanaro

Natalia ha bisogno di una famiglia

C’è un momento in cui la vita ti mette alla prova in modi inimmaginabili. Alcuni animali, come le persone, affrontano sofferenze che sembrano impossibili da superare. Ma, nonostante tutto, c’è sempre una scintilla di speranza che non si spegne mai. Questa è la storia di Natalia. 

Natalia e Margherita Porcaratti

Chissà come viveva Natalia prima di quel maledetto giorno in cui qualcuno ha deciso che non serviva più. Chissà se un tempo era una cucciola amata, se qualcuno le accarezzava il muso mentre lei scodinzolava felice. Oppure forse no… forse per Natalia l’amore non è mai esistito. Forse è nata per sbaglio, in una cucciolata indesiderata, e poi cresciuta a catena, come un oggetto, legata a un albero o a una baracca, senza mai conoscere il calore di una carezza o la libertà di una corsa. 

Le ferite sul suo corpo raccontano più di mille parole. Piaghe, bruciature, il collo martoriato dalla catena troppo stretta… Natalia è stata umiliata, usata, maltrattata. Ridotta a uno scheletro che si trascinava senza più forza, senza più speranza. Ma nonostante tutto, non aveva ancora perso la cosa più incredibile di tutte: la fiducia nell’uomo. 

E l’hanno lasciata lì, nella baraccopoli di Rosarno, in Calabria, un luogo abbandonato perfino dagli ultimi. Gettata come spazzatura tra i rottami e la polvere, con la catena al collo come l’ultimo segno di possesso. Cercava di bere da una lattina arrugginita, mentre il suo corpo cadeva a pezzi. 

Quando Veronica Lacosta, una giovane donna dal cuore grande, l’ha vista per la prima volta, ha capito che Natalia era arrivata al capolinea. Un giorno in più e non ce l’avrebbe fatta. Veronica stava portando da mangiare ai cani della baraccopoli di Rosarno, in Calabria, un campo ormai abbandonato dove, fino a poco tempo fa, vivevano ragazzi africani costretti a vivere in container fatiscenti. Quando loro sono stati allontanati, i cani sono rimasti. E Veronica, senza far parte di nessuna associazione, ogni giorno torna lì a sfamarli. 

Ma Natalia non era uno di quei cani. Lei lì ci era stata abbandonata, come l’ultimo degli oggetti rotti, pelle e ossa, il corpo martoriato da piaghe, ferite e bruciature. Stava cercando disperatamente di bere da una lattina arrugginita. Eppure, quando Veronica ha aperto lo sportello della macchina, quella creatura devastata dal dolore ha scodinzolato. Ancora. Come se nel cuore le fosse rimasto un piccolo barlume di speranza. 

Perché si chiama Natalia? Perché il destino ha voluto che fosse trovata proprio la mattina del 25 dicembre 2024, il giorno di Natale. Un giorno di rinascita, di speranza, di miracoli. E Natalia è il miracolo che quel giorno aspettava di essere salvato. 

Da lì è iniziato il lungo viaggio verso la vita. Veronica l’ha curata, nutrita, amata. E poi, grazie all’impegno di tante volontarie, Natalia è arrivata in Piemonte, dove oggi si trova accudita e seguita, in attesa che qualcuno si innamori di lei. Oggi Natalia ha tre anni, è un incrocio tra Pitbull e Amstaff.  

È forte, energica, ma con un cuore immenso. Cerca il contatto umano, si aggrappa a ogni carezza, distribuisce baci come se fosse il suo modo per dire “grazie, non dimentico”. Vive in una pensione a pagamento, a Montanaro, dove viene curata e accudita grazie all’impegno di un gruppo di “madrine” che si sono unite per darle una possibilità. Ma una pensione non è una casa. Natalia guarda il mondo da dietro una rete, e ogni giorno si chiede quando arriverà il suo turno di essere felice. Natalia ha bisogno di un punto di riferimento stabile, di una persona che le faccia dimenticare gli abusi e le regali finalmente l’amore che non ha mai conosciuto. 

A prendersi a cuore la sua storia è stata Margherita Porcaratti, ex guardia zoofila, dog sitter qualificata e volontaria animalista, che conosce bene il dolore di queste creature invisibili: “Natalia era ridotta all’osso, con ferite che raccontano un passato fatto di maltrattamenti e privazioni. Non so cosa le sia successo, ma di certo l’uomo l’ha tradita”, racconta commossa.  

Eppure, Natalia è viva. Cammina, corre, cerca il contatto umano, regala baci e coccole a chiunque si avvicini. “Quando l’ho presa dalla staffetta e l’ho caricata in macchina, mi ha riempita di baci. Non mi conosceva, eppure si fidava di me”, dice Margherita. “Natalia è la dimostrazione di quanto i cani sappiano perdonare. Dopo tutto quello che ha subito, lei ama ancora l’uomo. È incredibile, ma è così. Però adesso ha bisogno di qualcuno che non la tradisca più”, aggiunge. 

Natalia è sterilizzata, vaccinata e microchippata. È pronta per andare a casa. Ma la sua adozione non sarà semplice: chi la sceglierà dovrà essere consapevole della sua storia, pronto a regalarle stabilità e amore. “Non vogliamo più sbagliare, non vogliamo che Natalia soffra ancora”, spiega Margherita. “Chi vuole adottarla deve essere consapevole. Natalia è meravigliosa, ma ha bisogno di tempo, pazienza e di un percorso con un’educatrice di fiducia. Faremo pre e post affido, perché vogliamo essere certe che trovi davvero la sua famiglia per sempre”, spiega Margherita. 

Chiunque fosse interessato ad adottare Natalia o volesse aiutarla può contattare Margherita Porcaratti al numero 340 7848756.  

E per conoscere altre storie di cani invisibili, è possibile visitare la pagina Facebook “Salva un invisibile”, creata da Veronica, la ragazza che quel giorno di Natale ha salvato Natalia da una morte certa. 

Per Natalia, il Natale è stato il giorno della rinascita. Ora sogna solo di poter dire, un giorno, di essere finalmente a casa. 

 Com'è stata trovata Natalia tra i rottami e la polvere

Natalia è stata umiliata, usata, maltrattata: era ridotta all’osso

Natalia riempie di baci

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