Cerca

Attualità

Coldiretti sfida la burocrazia e le importazioni sleali: proteggiamo il Made in Italy

Agricoltori in piazza per chiedere un’Europa più equa e attenta alla sicurezza alimentare

Coldiretti sfida la burocrazia e le importazioni sleali

Coldiretti sfida la burocrazia e le importazioni sleali: proteggiamo il Made in Italy (foto di repertorio)

Una rappresentanza di 900 agricoltori, amministratori locali e cittadini provenienti dalla provincia di Torino parteciperà alla manifestazione nazionale di Parma, indetta da Coldiretti per mercoledì 19 marzo. La mobilitazione, voluta dal più grande sindacato agricolo nazionale ed europeo, mira a difendere l’Europa rendendola più attenta alle esigenze dei consumatori e dell’agricoltura, con un focus particolare sulla regolamentazione dei cibi artificiali.

Il direttore di Coldiretti Torino, Carlo Loffreda, ha sottolineato l’importanza della manifestazione, evidenziando che Parma rappresenta il simbolo della Food Valley e delle eccellenze della Dieta Mediterranea. La scelta della città emiliana non è casuale, poiché ospita l’EFSA (European Food Safety Authority), l’ente europeo incaricato di valutare le richieste di autorizzazione per i cibi cellulari prodotti in laboratorio. Secondo Loffreda, è necessario che l’Europa si mostri più coraggiosa nella tutela del cibo naturale Made in Italy e nella protezione della qualità alimentare.

Il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, ha ribadito la necessità di un’Europa più coesa e determinata, sottolineando che l’attuale frammentazione indebolisce il settore agricolo e la capacità di protezione dei consumatori. Pur riconoscendo l’importanza dell’Unione Europea per il sistema economico e sociale italiano, ha evidenziato le criticità legate a scelte politiche spesso carenti di visione e coraggio. L’obiettivo della mobilitazione è spingere le istituzioni europee a garantire un supporto concreto agli agricoltori e a rafforzare le tutele per la salute pubblica.

Coldiretti chiede alla Commissione Europea di destinare risorse adeguate al settore agricolo, ridurre la burocrazia e semplificare gli adempimenti normativi, a partire dagli Eco-Schemi. L’obbligo di indicare il Paese d’origine in etichetta per tutti i prodotti alimentari commercializzati in Europa rappresenta una delle richieste chiave, così come l’abolizione della norma che consente a prodotti esteri di acquisire la denominazione "Made in Italy" con una semplice trasformazione minima, un meccanismo che altera la trasparenza nei confronti dei consumatori.

La manifestazione intende inoltre ribadire il rifiuto di qualsiasi forma di etichettatura allarmistica o di tassazione sul vino, una maggiore reciprocità negli accordi commerciali internazionali e un rafforzamento dei controlli alle frontiere per contrastare le importazioni sleali. La questione dei cibi ultraformulati e la necessità di stabilire regole più chiare e trasparenti sulla loro produzione e commercializzazione sono elementi centrali della mobilitazione. Particolare attenzione è rivolta alla richiesta che i cibi artificiali prodotti in laboratorio vengano sottoposti agli stessi rigidi protocolli autorizzativi previsti per i farmaci, evitando percorsi agevolati che potrebbero compromettere la sicurezza dei consumatori.

Le richieste avanzate da Coldiretti all’EFSA riguardano la necessità di avviare studi medici approfonditi sui cibi artificiali, con test preclinici e clinici, per garantire la tutela della salute pubblica. L’organizzazione agricola chiede inoltre che tutte le domande di autorizzazione vengano valutate secondo procedure rigorose, senza ricorrere a scorciatoie normative che possano compromettere la trasparenza del processo decisionale.

Coldiretti Torino aveva già promosso una petizione che ha raccolto 15.000 firme nei mercati di Campagna Amica, nelle fiere e durante diverse manifestazioni, chiedendo che i cibi a base cellulare vengano sottoposti agli stessi iter autorizzativi previsti per i nuovi farmaci. La petizione ha ricevuto il sostegno di 155 amministratori locali ed è stata recepita da 47 Comuni della città metropolitana di Torino, che hanno approvato specifici ordini del giorno e mozioni a supporto della richiesta.

La manifestazione di Parma si annuncia come un evento di grande rilevanza per il futuro del settore agroalimentare italiano e per la tutela dei consumatori, con l’obiettivo di promuovere una regolamentazione più rigorosa e coerente con la necessità di garantire la qualità e la sicurezza alimentare in Europa.

Il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori