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Variante 460, Coldiretti furiosa: "Ci ignorano da anni, pronti alla mobilitazione"

Coldiretti Torino denuncia il silenzio della Città Metropolitana sulle osservazioni presentate. Il progetto della Variante Front-Salassa è fermo agli anni ’90 e distruggerà ettari di terreni agricoli. "Non staremo a guardare"

Variante 460, Coldiretti furiosa: "Ci ignorano da anni, pronti alla mobilitazione"

Coldiretti, manifestazione 2022

Coldiretti Torino apprende con stupore la notizia del bando di gara lanciato dalla Città Metropolitana per la progettazione definitiva della Variante alla statale 460 tratto Front-Salassa.

«Esattamente due anni fa – ricorda il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – abbiamo inviato alla Città Metropolitana un documento puntuale con 26 osservazioni specifiche per cercare almeno di mitigare l’impatto sulle attività agricole. Non abbiamo mai avuto risposte. Un anno fa, proprio nel mese di marzo, avevamo chiesto a Città Metropolitana se le nostre osservazioni fossero state recepite nelle indicazioni per il bando di gara per la progettazione. Anche allora nessuna risposta. E oggi ci troviamo di fronte a questo bando per la progettazione».

coldiretti

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Nel febbraio 2022 Coldiretti Torino aveva organizzato un corteo con 50 trattori e 200 agricoltori per dire «basta al consumo di suolo agricolo in Canavese» e chiedere una modifica del tracciato ipotizzato dai tecnici della Provincia di Torino 30 anni fa e che ancora oggi rimane l’unica ipotesi progettuale su cui si basa il bando lanciato da Città Metropolitana.

«Continuiamo ad essere contrari a questo tracciato che copre di cemento e asfalto campi fertili impattando in modo gravissimo sull’economia agricola dell’Ovest Canavese. Siamo pronti a una nuova mobilitazione per la salvaguardia della nostra agricoltura. Vogliamo anche garanzie sulle opere di mitigazione ambientale ed economica. Stiamo parlando di opere idrauliche per evitare allagamenti dei campi dalle piene del Malone che si troverà con l’alveo modificato dalla nuova arteria; di adeguamento della viabilità rurale sconvolta dal progetto; di ridisegno delle opere di scolo e di adduzione delle acque; garanzie che non verranno sottratti altri terreni all’agricoltura con opere di naturalizzazione improduttiva».

Rimangono da discutere anche gli indennizzi. «Abbiamo chiesto di inaugurare un nuovo metodo per gli indennizzi da esproprio. Vogliamo che sia riconosciuto il valore della produzione di cibo persa con la cementificazione e non solo il valore catastale dei terreni. Vogliamo questo cambio di rotta da intendere come un segnale forte che aiuti a prendere coscienza di cosa va perduto per sempre quando si decide di consumare suolo agricolo».

Mecca Cici conclude. «Rimane il rammarico di non vedere quel sostegno che l’agricoltura merita per ragioni economiche, sociali e ambientali. Ricordiamo che le famiglie degli agricoltori rappresentano la base sociale delle comunità locali. Gli agricoltori abitano da sempre i territori, appunto “rurali”, e le aree interne, e vogliono continuare a viverci. Le attività agricole sono storiche e hanno radici profonde. Altri settori economici vanno e vengono. L’agricoltore resta sempre. Continuare a calpestare l’agricoltura significa minare le basi sociali delle nostre comunità. Dobbiamo difendere in tutte le sedi “l’eccezionalismo agricolo”. Produrre cibo non è un’attività come le altre, è un servizio, un servizio verso tutti».

La Storia

La Strada Statale 460 di Ceresole (SS 460) è un'importante arteria viaria del Piemonte che collega la tangenziale nord di Torino con Ceresole Reale, attraversando diverse località del Canavese. Originariamente gestita dall'ANAS, la sua amministrazione è passata alla Regione Piemonte nel 2001 e successivamente alla Provincia di Torino. Nel 2021, il tratto iniziale da Caselle Torinese a Salassa è tornato sotto la gestione dell'ANAS, riprendendo la denominazione originaria di Strada Statale 460 di Ceresole. 

Per migliorare la viabilità e ridurre il traffico nei centri abitati, è in fase di costruzione la Variante Lombardore-Salassa. Questo progetto prevede la realizzazione di una nuova strada di circa 12 chilometri che collegherà la tangenziale nord di Torino con la SS 460 all'altezza di Salassa, attraversando i comuni di Lombardore, San Benigno Canavese, Rivarolo Canavese e Lusigliè. L'obiettivo è decongestionare il traffico sulla SP 2 e migliorare la sicurezza e la qualità della vita dei residenti.

Nel dicembre 2023, la Regione Piemonte ha stanziato ulteriori 2,6 milioni di euro, raggiungendo un totale di 35,5 milioni necessari per la realizzazione del primo lotto dell'opera. 

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